“WAT! What a transition”: un viaggio tra territorio, scuola e lavoro

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Il 17-18 aprile parte da Parma il viaggio di “WAT!” organizzato da Randstad, la talent company leader mondiale nei servizi HR e The European House – Ambrosetti, primo Think Tank privato in Italia.

Questa iniziativa si svolgerà in quattro città: Parma, Bari, Napoli e Milano. Le diverse tappe coinvolgeranno complessivamente 2.000 studenti, 80 manager, 150 docenti, tra cui dirigenti, referenti PCTO e rappresentanti delle istituzioni locali.

L’evento conclusivo si terrà a novembre a Roma durante il quale, attraverso un momento di restituzione rivolto alle istituzioni nazionali e ai rappresentanti del sistema istruzione-formazione-lavoro, verranno condivise le evidenze emerse con le istituzioni. Questo per far sì che le idee frutto del lavoro di ognuno possano diventare un modello replicabile a livello nazionale.

L’idea di “WAT!” è quella di lasciare che i vari punti di vista si contaminino a vicenda dando vita a veri e propri gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative in grado di valorizzare tutti i talenti permettendo ai ragazzi, alle aziende e alle istituzioni di esprimere le loro idee attraverso un dialogo libero.

L’evento a Parma si è svolto all’Auditorium Paganini con la partecipazione di 120 studenti e docenti provenienti da diverse scuole superiori della città tra cui Ist Bocchialini, Ist Galilei, Ist Berenini e Its Tech&Food, rappresentanti dell’Università di Parma, dell’associazione JeParma e Direzione Futura, il sindaco Michele Guerra e l’assessora alla Comunità Giovanile Beatrice Aimi.

Studenti, professori, manager, imprenditori, giovani lavoratori, associazioni e istituzioni hanno lavorato insieme nella progettazione di esperienze di successo per la transizione scuola-lavoro.
La transizione è un punto fondamentale “di contatto” tra mondi spesso lontani come quello dei giovani e delle imprese o quello delle scuole e delle istituzioni. Il progetto “WAT!” ha come obiettivo creare una connessione tra queste realtà a sostegno dello sviluppo di progetti efficaci per l’agevolazione di una transizione che risulta ancora complessa agli occhi dei giovani.

Il secondo giorno di lavoro è iniziato con l’esposizione dei punti fondamentali emersi dalla giornata precedente. Le parole chiave sono state: Benessere, Orientamento, Competenze, Competitività, Equità, Relazioni, Consapevolezza del sé, Idea di successo e Narrazioni.

L’incontro si è poi spostato dalla sala conferenza allo spazio limitrofo dotato di tavoli da lavoro. I ragazzi sono quindi stati divisi in gruppi e ad ogni gruppo sono stati assegnati dei rappresentati delle istituzioni, delle aziende e i docenti. Tutti partivano da uno spunto di riflessione riguardo un tema legato alle parole emerse il giorno prima. Venivano poste tre domande analizzando prima le risposte dal punto di vista di ogni categoria e poi cercando di trovare insieme soluzioni pratiche.

È stato un vero e proprio momento di brain storming in cui non c’erano risposte giuste o sbagliate ma solamente grande voglia di ascoltarsi condividendo le proprie idee.

Nel momento conclusivo i rappresentanti di ogni gruppo sono saliti sul palco per esporre un riassunto del lavoro svolto, dei pensieri e delle proposte emerse da una riflessione condivisa. Ciò che è trapelato è la voglia dei ragazzi di poter esplorare maggiormente il mondo del lavoro e non di ritrovarcisi catapultati; sentono il bisogno di concretezza e di esperienza pratica. È importante che ognuno di loro sviluppi una consapevolezza di sé che lo aiuti e lo accompagni nelle scelte future.

L’idea è quella di organizzare molte più iniziative con le aziende, dare l’opportunità di andare in visita toccando con mano la realtà lavorativa anche, ad esempio, affiancando un dipendente durante una sua giornata tipo. I ragazzi sono curiosi di conoscere l’offerta lavorativa a 360 gradi per comprendere al meglio ciò per cui sono più predisposti ed essere indirizzati consapevolmente nella decisione riguardante il proprio futuro.

Da parte loro aziende e istituzioni sono aperte a questo dialogo e propense a organizzare esperienze di orientamento per i ragazzi attraverso, ad esempio, l’invio nelle scuole di figure di orientatori e aprendo a loro volta le porte ai giovani con progetti stimolanti e coinvolgenti.

Questa giornata è stata una grande opportunità per i ragazzi di far sentire le loro voci mettendosi in gioco, spiegando le proprie idee, ma è stata fonte di grande arricchimento anche per aziende e istituzioni per comprendere come ascoltare e aiutare i futuri lavoratori orientando e accompagnando la loro scelta in riferimento alle qualità di ognuno.

Anna Dall’Aglio

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