Wonder woman, se alle donne non bastano neanche i superpoteri

Ospiti della stagione del Teatro delle Briciole, il 5 marzo Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà raccontano l’universo femminile in una drammaturgia originale che mescola fumetto e indagine. Degustazione offerta da Bio Ceres e incontro con gli spettatori

Perché, anche se sei forte come Superman, essere femmina comporta degli svantaggi? Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà, attrici note e apprezzate dal pubblico parmigiano, esplorano il tema dell`indipendenza economica femminile con le armi del teatro d`indagine e dell`ironia. Lo spettacolo, scritto e interpretato  dall’affiatato terzetto al femminile e prodotto da la Corte Ospitale, si intitola «Wonder woman» e va in scena sabato 5 marzo alle 21 nella stagione del Teatro delle Briciole, con una degustazione offerta da  Bio Ceres e un incontro con il pubblico condotto da Roberta Gandolfi, docente di Storia del teatro contemporaneo all`Università di Parma.

“Il miglior rimedio per valorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino della donna brava e bella”. Così scriveva William Moulton Marston, ideatore di Wonder Woman, la prima eroina femminile dei comics. Eppure, anche se sei forte come Superman, essere femmina comporta degli svantaggi: mentre si trovano notizie sulla professione e lo status sociale dei super eroi maschi, della carriera delle loro colleghe donne sappiamo poco o nulla. Forse, pur essendo dotate di abilità sovrumane, nemmeno alle nostre sorelle bioniche è concesso di rompere il soffitto di cristallo che le allontana dall`autonomia economica e da una reale parità con gli uomini nel mondo del lavoro. E poi l’amore… Superman ha una dolcissima fidanzata. Batman è un vero playboy, forse è bisessuale. Wonder Woman rinunciò ai suoi superpoteri per stare vicino al suo innamorato che però venne ucciso nell’episodio successivo.

Wonder Woman è una drammaturgia originale, solo a tratti fumettistica, che indaga un mondo fatto di stereotipi di genere, spreco di talenti, crisi della coppia, diritti mancati; ma anche popolato da donne e uomini che, pur non avendo poteri sovrumani, affrontano la quotidianità dell`amore, del lavoro, della famiglia con voglia di cambiamento.  Da questa suggestione e dal dato, oramai risaputo, che l`occupazione femminile è un potente fattore di crescita dell`economia, nasce un reading in cui i dati statistici si intrecciano ai racconti biografici e la realtà è raccontata con l`arma a doppio taglio della satira. Un divertente esercizio teatrale per dare spazio a legittimi interrogativi sullo stato dell’indipendenza economica delle donne e segnalare una soluzione alla generale stagnazione economica italiana: l`economia in rosa, womenomics!

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