Stefano Delendati, da anni impegnato nel mondo dell’associazionismo sportivo, è candidato nella lista “Ora con Dario Costi sindaco”.
Gli abbiamo rivolto alcune domande.
Eri uscito dalla politica e ti ritrovo candidato a sostegno di Dario Costi? Come mai questo risveglio della passione politica?
Professione, famiglia e, non lo nego, una certa delusione nei confronti di una politica fatta sempre più per strappare un singolo voto piuttosto che per realizzare un progetto di società, un disegno di casa comune, mi hanno allontanato da quella dimensione che da giovane era stata per me così importante.
Così il mio impegno si è rivolto all’associazionismo sportivo e, nello specifico, alla squadra di calcio del mio quartiere, di cui sono diventato vicepresidente.
È lì che ho incontrato Dario. Ha voluto incontraci per ascoltare le nostre esigenze. Ci siamo confrontati e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda. E ho pensato che il mio impegno educativo per i ragazzi che crescono sui nostri campi di calcio sarebbe potuto essere ancora più incisivo se avessi sposato questa causa. Ed eccomi qui.
In particolare quali progetti più ti convincono della proposta di Dario?
La cosa che mi ha conquistato è stata la sua visone sull’associazionismo, sportivo e non: l’idea che attraverso la messa in rete di tutte le esperienze che quotidianamente lavorano per i nostri quartieri, per le nostre famiglie, per la nostra comunità, possa valorizzarne l’impegno e amplificarne gli effetti. Quando ci siamo incontrati Dario ha rispolverato una parola che non sentivo più da decenni: sussidiarietà. Il Comune non deve sostenere l’associazionismo solo attraverso sovvenzioni, ma anche attraverso una progettualità che coinvolga le varie realtà e che crei sinergie che valorizzino il lavoro prezioso che esse svolgono.
E poi credo che Dario Costi sia l’unico candidato che sia portatore di un progetto, di una visione strategica, di un’idea di città e della sua comunità.
Viviamo tempi difficili. Non sappiamo se quest’inverno avremo abbastanza gas per riscaldare le nostre case: serve un sindaco che abbia chiara la direzione da percorrere, la meta da raggiungere, che sappia mettere la comunità al centro dei processi decisionali, al di là dei vincoli e delle problematiche che le contingenze lo porteranno ad affrontare.
Quale contributo pensi di poter dare in consiglio comunale?
Da una parte, la mia esperienza professionale e nel mondo delle associazioni mi ha portato a occuparmi di analisi ed organizzazione dei processi e delle risorse umane. Sono sempre stato una persona capace di lavorare per trovare la giusta mediazione al fine di trovare la giusta soluzione ai problemi.
Dall’altra mi spenderò proprio per la valorizzazione del lavoro delle varie associazioni e, per un tema che mi sta molto a cuore, per l’impiantistica sportiva, che, specialmente nella zona est della città, lascia molto a desiderare.
Dario Costi andrà al ballottaggio?
In questi ultimi due mesi ho incontrato e conosciuto tanta gente e avuto ottime risposte sulle nostre idee e sulla persona di Dario. Credo che andremo al ballottaggio. E credo che Dario sia l’unica possibilità che ha oggi la città per cambiare, per non rimanere impantanata nella continuità con questa giunta uscente. Cosa che sicuramente Vignali non è. Votare Vignali significa fa vincere Guerra al ballottaggio.
Cosa pensi di Azione, il partito di Carlo Calenda?
Già prima che Dario Costi mi chiedesse di aiutarlo in questo progetto, Calenda era il politico nazionale da cui mi sentivo meglio rappresentato: parole chiave come competenza, merito, il primato della buona amministrazione, una visione liberal dell’economia, hanno sempre coinciso con la mia visione.
Ma per quanto riguarda Azione, ero un po’ diffidente dei nuovi partiti che vedevo coagularsi localmente attorno ad un leader nazionale.
Poi ho avuto la fortuna, durante questi mesi di campagna, di conoscere gli attivisti di Parma e devo dire che ho trovato un ambiente pulito, motivato dal giusto idealismo e composto da donne e uomini veramente in gamba.
Ecco penso che, comunque vada questa avventura, la fiammella della mia passione per la politica attiva rimarrà accesa.
Andrea Marsiletti