Le squadre fasciste abbandonano Parma il 6 agosto 1922, dove vanno? Quali sono le conseguenze per le amministrazioni socialiste nella provincia parmense? Vediamo in particolare, in base ai documenti cosa è accaduto a Colorno.
COLORNO – Cronaca di una giornata particolare
Domenica 6 agosto 1922. Le squadre fasciste, che sotto la guida di Italo Balbo hanno tentato di occupare i quartieri popolari di Parma, fallito il loro tentativo abbandonano la città, alcune squadre attaccano dei capisaldi socialisti nella bassa ( a Fontanelle la casa di Giovanni Faraboli e la cooperativa di Sissa).
La squadra comandata da Alcide Aimi di Busseto occupa il municipio di Colorno, l’amministrazione comunale è retta da una giunta socialista, presieduta dal sindaco Proclo Bisi.
Nell’archivio comunale di Colorno, si trovano un appunto di Bisi nella categoria amministrazione e delle minute che documentano l’accaduto. In una nota sottoscritta dal sindaco Bisi si legge, in data 6 agosto 1922: “Dietro invito di una rappresentanza fascista di Parma presentatasi nel mio ufficio municipale mi impegno di dimettermi dalla carica di sindaco e mi impegno di far dimettere i colleghi di giunta con termine di lunedì 7 agosto entro le ore 12”. In un riquadro dello stesso foglio c’è la seguente annotazione: “Dichiarazione che i fascisti dettarono al sindaco dopo aver occupato il municipio con squadre di armati”.
Bisi ribadisce la situazione su una minuta di telegramma dello stesso 6 agosto 1922, protocollata, prot. n°2943, probabilmente destinata alla prefettura con il seguente testo:” Dietro invito significativo fascisti giunta comunale costretta dimettersi entro domani, municipio occupato da fascisti che hanno chiuso uffici”.
Puntualmente, l’indomani, lunedì 7 a mezzogiorno, con una dichiarazione, indirizzata al prefetto di Parma, ma consegnata al capo delle squadre fasciste Alcide Aimi, si dimettono: il sindaco Proclo Bisi, l’assessore anziano Carlo Beatrisotti, gli assessori Dante Sassi, Alberto Cavalca, Klefi Sirocchi, Silvio Bongrani; Luigi Gerbella; tutti eletti nella lista socialista alle elezioni amministrative del 12 settembre 1920.
Stefano Gelati


