“La Corte dei Conti ha contestato al Comune di Parma la scelta di nominare un Consiglio di Amministrazione invece che un organo monocratico nella partecipata ‘Parma Infrastrutture SPA’ senza adeguate motivazioni. È un richiamo pesante che testimonia scarsa attenzione alle normative vigenti che prevedono l’amministratore unico come forma ordinaria di gestione derogabile solo in presenza di ragioni ineccepibili e verificate”.
Lo afferma la Lega di Parma.
“Nella delibera non c’è nulla che possa giustificare la scelta: solo frasi generiche sulla ‘complessità’ della società, che infatti la Corte ha giudicato insufficienti. La domanda allora è inevitabile: perché moltiplicare i posti nell’organo amministrativo e perché rischiare di utilizzare i rimborsi spese come indennità mascherate?”.
“Ora il Comune deve fare un dietro front e rivedere la sua decisione conformandosi alla normativa di legge. La Lega continuerà a vigilare, perché l’azione amministrativa della Giunta anche nelle partecipate assicuri trasparenza, rigore e rispetto delle norme e non serva per assicurare posti e rimborsi a compagni di partito”.


