Trento e’ la provincia in cui si vive meglio, seguita da Bolzano e Udine. Lo certifica la trentaseiesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani ed i cui risultati sono presentati oggi sulle pagine del quotidiano.
Nella top ten trionfa il Nord con Bologna quarta e Milano ottava, ma anche con province di piccola taglia come Bergamo (quinta, vincitrice nel 2024), Treviso (sesta, con il record di posizioni risalite: +18), Verona (settima ), Padova (nona, che ritorna tra le prime 10 dopo 30 anni di assenza) e Parma (decima, +16 posizioni).
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“È una classifica che ci soddisfa per la forte crescita di posizioni, grazie a dei dati su parametri in netto miglioramento. Esce a poche settimane da un’altra rilevazione nazionale che ci poneva alla settima posizione. Significa che la città, il territorio provinciale e un sistema intero che queste classifiche fotografano sono in buona salute e ben gestite.”
Lo dichiara il sindaco di Parma Michele Guerra. “Questo non significa che non si debba operare con ancora più impegno sia sui parametri che risultano più bassi, sia su quelli alti. È ciò che faremo, continuando a lavorare giorno dopo giorno per mantenere alta la qualità della vita sul territorio. Le classifiche, come dico sempre, vanno prese con le pinze sia quando sono buone che quando mettono in luce i problemi. Mi preme però sottolineare che la narrazione di una città sbandata, morta, devastata, è figlia solo ed esclusivamente di una volontà di strumentalizzazione politica che non fa bene a Parma.”
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“Un ottimo risultato per la provincia di Parma, che si classifica al decimo posto in Italia, con un incremento di 16 posizioni rispetto alla rilevazione precedente, e al secondo posto in Emilia-Romagna, dietro solo al capoluogo bolognese”. Così la vice presidente dell’Assemblea legislativa regionale Barbara Lori ha commentato l’esito dell’indagine pubblicata dal Sole 24 ore sulla qualità della vita.
“Un successo ancor più significativo – continua – se si considera la varietà di indicatori su cui si fonda l’indagine, un mix di 90 aree tematiche. Parma spicca in particolare sul tema ricchezza e consumi (settimo posto), affari e lavoro (quindicesimo posto, dietro solo a Bologna e Modena in Emilia-Romagna) e demografia, società e salute (ottavo posto italiano, in Emilia-Romagna solo dopo Bologna e Reggio Emilia). L’esito complessivamente così positivo è frutto di un lavoro assiduo portato avanti da amministrazioni locali, parti sociali, volontariato, università e imprese, cittadini e costituisce un importante stimolo per rinsaldare quel lavoro di rete che è alla base della possibilità di costruire una società coesa e capace di rispondere a bisogni in continua evoluzione, e anche di migliorare quegli ambiti in cui ancora non si è raggiunta l’eccellenza”.
“In generale – aggiunge Lori – dall’indagine emerge anche quello che sperimentiamo nella nostra quotidianità: nelle province intermedie (tra 300 mila e un milione di abitanti) la qualità della vita è tendenzialmente migliore. Nonostante le difficoltà, il nostro sistema territoriale ha tenuto. Ora il nostro impegno deve continuare, in un’alleanza virtuosa tra le tante realtà che rendono vivo il nostro tessuto sociale, per compiere scelte condivise che portino ulteriori miglioramenti per tutte e tutti, per un benessere diffuso sull’intero territorio”.
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‘A Parma si vive bene. Lo dice anche l’autorevole Sole 24 Ore e di questo non ci stupiamo’. È il commento sull’indice della Qualità della vita del gruppo di maggioranza Prospettiva che ribadisce quanto già detto in occasione delle classifiche pubblicate nei mesi scorsi ‘peraltro tutte lusinghiere verso la nostra città, ma che servono quale incoraggiamento per proseguire la strada intrapresa dall’Amministrazione Guerra senza chiudere gli occhi, tuttavia, su diversi problemi presenti.
Le 16 posizioni guadagnate, i buoni piazzamenti dove i Comuni sono chiamati a rispondere direttamente, come le aree verdi, le attrezzature sportive e la spesa sociale per anziani, disabilità e persone in difficoltà, – prosegue Prospettiva – sono indicatori di scelte azzeccate e che rispondono adeguatamente alle moderne esigenze dei cittadini. Su questi temi Prospettiva assicura come sempre il proprio impegno nel proseguire il Buon Governo della città e nell’affrontare i problemi che ancora restano’.
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“Le classifiche non vanno assolutizzate, ma forniscono indicazioni utili e aiutano a fare sempre meglio. Che Parma sia tra le prime dieci province per qualità della vita nella rilevazione del Sole 24 Ore è un segnale importante per la città ed è un risultato al quale contribuiscono molteplici attori col loro impegno quotidiano: Comune e altre istituzioni pubbliche, soggetti del tessuto economico, sociale e culturale. Una comunità civile e un’amministrazione consapevoli del valore della nostra città, così come dei problemi da affrontare, che lavorano per il presente e il futuro di Parma con fiducia e dedizione.” Lo dichiara Sandro Campanini, capogruppo Partito Democratico in Consiglio comunale.
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“La classifica sulla Qualità della vita 2025 parla chiaro: tra i primi 20 posti ci sono le province dell’Emilia-Romagna. È la dimostrazione che quando si governa con serietà, investendo su servizi, mobilità, ambiente e coesione sociale, si migliora davvero la vita delle persone”.
Lo dichiara la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent, che sottolinea: “È la prova che una comunità dove si vive bene si costruisce con pianificazione, infrastrutture funzionanti e politiche pubbliche che mettono al centro le persone. E mentre il Governo Meloni taglia risorse ai Comuni e continua a penalizzare aree produttive fondamentali per il Paese, l’Emilia-Romagna dimostra che buon governo e sviluppo possono andare di pari passo”, conclude.
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“Che Parma sia un territorio forte nessuno lo nega. Ma usare la top ten del Sole 24 Ore per dire che la città è “in buona salute e ben gestita” funziona solo se ci si ferma al titolo. Appena si guardano i dati, emerge un’altra realtà: siamo solo 25esimi per qualità della vita dei bambini e 43esimi per i giovani. Per i più piccoli le mense scolastiche costano più della media, il verde attrezzato è sotto la media e i progetti PNRR sulle scuole sono pochi. Per i ragazzi il lavoro c’è, ma l’affitto in zona semicentrale si mangia circa un terzo del reddito. Intanto gli stranieri regolari sono già il 15% dei residenti e il 40% dei nuclei è composto da persone sole: una composizione sociale che richiede regole chiare, servizi solidi e integrazione vera, non rassicurazioni generiche”. Lo dichiara l’on. Laura Cavandoli (Lega).
“Sul fronte sicurezza i numeri smentiscono ogni minimizzazione: Parma è 70esima per giustizia e sicurezza, con un indice di criminalità sopra la media nazionale, più rapine in pubblica via, più danneggiamenti, più furti in abitazione e una quota elevata di famiglie che percepiscono un rischio di criminalità nella zona in cui vivono. A questo si aggiungono più incidenti stradali, soprattutto notturni, che colpiscono in particolare i giovani. Non è “narrazione di una città devastata”: è quello che i parmigiani vivono nei quartieri”.
“Anche sulla cultura servirebbe meno trionfalismo. Siamo 43esimi per cultura e tempo libero, con una spesa comunale di circa 5 euro pro capite contro una media nazionale di quasi 14, patrimonio museale e aree protette sotto la media. Eppure i parmigiani leggono, partecipano, fanno sport: le energie ci sono, ma non vengono valorizzate. Le classifiche, come dice il sindaco, vanno prese con le pinze: proprio per questo non possiamo usarle solo per autocelebrarci. La vera sfida è la vita quotidiana di famiglie e ragazzi: è lì che oggi Parma sta perdendo posizioni”.


