Pinardi: “Oltre al governo criminale di Netanyahu e ai terroristi di Hamas, c’è l’avversario dell’indifferenza”

di Andrea Marsiletti

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato – con 13 voti favorevoli e l’astensione di Russia e Cina – una risoluzione costruita attorno al piano in 20 punti di Donald Trump per la pace a Gaza.

Non è un progetto definito ma l’aspetto importante da evidenziare è l’inserimento nella risoluzione stessa, di un percorso verso l’autodeterminazione e lo stato palestinese, voluto espressamente dai paesi arabi e islamici che, in questo modo, si faranno carico di cofinanziare la ricostruzione di Gaza e fornire truppe per una forza internazionale di stabilizzazione.

Il governo Netanyahu si è dichiarato contrario alla creazione di uno stato palestinese manifestando dubbi sulla decisione delle Nazioni Unite.

Hamas ha respinto la risoluzione che definisce un “meccanismo di tutela internazionale” imposto sulla Striscia di Gaza e ha ribadito che non disarmerà i propri combattenti.

La risoluzione conferisce legittimità internazionale al piano di pace in 20 punti presentato da Trump a Sharm el Sheikh a inizio ottobre e che ha contribuito a garantire il cessate il fuoco, ancorché parziale, e prevede una forza di stabilizzazione internazionale incaricata di proteggere i civili, disarmare Hamas e supervisionare l’addestramento di una forza di polizia palestinese.

Le forze israeliane si ritireranno una volta che tale forza avrà stabilito il proprio controllo a Gaza. Dal punto di vista politico poi, il progetto prevede l’istituzione di una specie di governo di transizione presieduto da Trump per gestire la sicurezza del territorio, la distribuzione di aiuti umanitari e la ricostruzione della Striscia. Proprio il disarmo di Hamas, condizione mai accettata dal gruppo, sarà uno dei principali ostacoli alla sua realizzazione.

Che dire. Dopo due anni di massacri e distruzioni, finalmente si è giunti ad una tregua. Gli ostaggi sono stati liberati e sono tornati dalle loro famiglie. Dal massacro del 7 ottobre 2023 ad opera dei terroristi di Hamas ci sono state decine di migliaia di morti civili tra cui molti bambini a seguito della sproporzionata reazione israeliana.

Le piazze delle città in molte parti del mondo si sono riempite di gente, al grido di “Palestina Libera”. L’antisemitismo è riemerso come un fiume carsico e gli israeliani in diverse parti del mondo sono stati vittime di violenze.

Adesso c’è un piano largamente condiviso approvato all’Onu, l’unico possibile per la Pace che sicuramente incontrerà molti ostacoli nella sua applicazione. I due principali nemici del piano sono il governo criminale di Netanyahu con i suoi ministri Ben Gvir e Smotrich e i terroristi di Hamas che tengono in ostaggio la popolazione civile palestinese.

C’è un terzo possibile avversario: l’indifferenza delle persone che hanno protestato per anni contro l’invasione di Gaza.
La Pace si costruisce con determinazione giorno dopo giorno mettendo d’accordo, con i compromessi possibili, quelli che si sono combattuti.

Le piazze vive di questi anni devono restare vigili e accompagnare il percorso avviato, favorendo i momenti di dialogo e confronto per sconfiggere i signori della guerra ad oltranza, chi vuole la Grande Israele confessionale o la Palestina Libera dal fiume al mare e l’antisemitismo che è ritornato prepotentemente a farsi sentire.

Massimo Pinardi


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