Ieri sera il dimissionario Presidente del Consiglio Gentiloni ha riferito in Senato sulla situazione in Siria e l’intervento militare avvenuto nei giorni scorsi.
La scelta dell’Italia di restare ferma è senza dubbio stata corretta, tuttavia non si può evitare di sottolineare alcune questioni:
1 – Da troppi anni ci viene chiesto di fidarci della parola degli “amici” interventisti su presunti attacchi chimici per giustificare aggressioni che spesso generano problemi e sofferenze ancora maggiori rispetto la situazione pre-intervento “dispensatore di libertà”.
2 – L’Europa dimostra ancora una volta i propri limiti nel parlare con una sola voce, oltre ad una cronica lentezza nel muoversi unitariamente in una qualunque direzione o anche solo nel prendere una posizione politica.
3 – Mogherini non pervenuta. Come sempre.
4 – L’attacco è stato comunque inutile e senza senso.
Alla luce di queste poche riflessioni ritengo che ancor più urgentemente serva una guida differente al nostro Paese che potrebbe svolgere un ruolo di primaria importanza di mediazione fra le parti.
Questa guida non può sicuramente prescindere dal centro destra ed in particolare dalla Lega.
Non ultimo ricordiamoci che l’anno prossimo si voterà anche per le europee e probabilmente cambieranno molte cose…
Maurizio Campari
(senatore della Lega)
