“Sanità”. Una parola che sembra averne sostituite molte altre, sulla stampa nazionale e nelle dichiarazioni quotidiane da ormai due anni. Troppe altre. È infatti chiaro che da due anni abbiamo assistito ad un continuo attacco da parte delle istituzioni a tutti quei valori, costituzionali, etici, morali, che dovrebbero rendere ogni cittadino un buon cristiano, e non un epicureo che continua a ripetere “massì, tanto di qualcosa si dovrà pur morire”. “Cristiano”, beninteso, non nell’accezione puramente religiosa del termine, quanto nel suo significato comune, colloquiale, di qualcuno che viva nell’amore fraterno per il prossimo, che rispetti la natura e la difenda e, soprattutto, che sia disposto ad aiutare chi ne abbia bisogno.
Ebbene, tutto questo oggi è praticamente vietato, censurato, stravolto, condannato a reti unificate.
Oggi il governo, che vede nel PD il suo massimo esecutore, ci impone il “distanziamento sociale”.
Ci copre il viso, cosa fino a ieri addirittura illegale, rendendo il nostro sguardo impersonale e inumano, i nostri volti inespressivi, anonimi, freddi.
Ci divide discriminando il prossimo che legittimamente sceglie di difendere la propria autodeterminazione, fratturando famiglie e fomentando il razzismo sociale attraverso la paura.
Ci trascina, per mero interesse economico di pochissimi, lungo un piano inclinato che ci sta portando dritti, con ogni probabilità, verso un nuovo conflitto armato che il popolo non vuole e, soprattutto, non merita.
Tutto questo è per noi semplicemente inaccettabile.
Il nostro spirito, temprato da mille di comizi, cortei, piazze e proteste, non può tacere di fronte ad affermazioni simili. Affermazioni che ancora una volta utilizzano la parola “sanità”, ormai vilipeso, divenuta sinonimo di sfiducia e multinazionali.
Non può tacere sull’ipocrisia di chi oggi si propone come “salvatore della Patria”, come innovatore, che tiene al benessere e alla salute del cittadino, portando sugli scudi gli stessi colori di chi ha gettato la nostra società nel baratro in cui si trova.
È ora di mollare la presa, se siete ancora schierati dalla parte del sistema, perché stavolta il popolo, i Cittadini e le Cittadine indignati, non torneranno davanti la televisione. Non molleranno più la presa sulla propria consapevolezza. Non molleranno mai.
Luca Galardi
Candidato sindaco di Parma Movimento 3V
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Presentazione di Luca Galardi:
Cittadini e cittadine di Parma, sono Luca Galardi.
I miei genitori mi hanno insegnato innanzitutto il rispetto dei seguenti valori:
L’ONESTÀ: perché solo l’uomo che riesce a resistere alle proprie tentazioni può definirsi veramente Libero.
L’UMILTÀ: perché solo l’uomo umile sa riconoscere il significato di ciò che è importante nella vita.
LA PASSIONE: perché solo da essa puoi trarre la forza per lottare per quello in cui credi e che ami.
Non solo. Mi hanno insegnato questi valori nell’unico modo in cui si possano insegnare, ovvero dandomi per primi il buon esempio, giorno dopo giorno, per tutta la loro vita.
Purtroppo, questo metodo d’insegnamento, che tanto ha dato a me, è sempre più raro al giorno d’oggi, con grande discapito dei giovani, che non hanno più esempi positivi cui potersi ispirare.
È stato così che diciotto anni fa Parma mi accolse, arrivato qui per seguire le mie passioni, dandomi la possibilità di realizzare i miei sogni: un lavoro, una casa, la famiglia e i figli.
In questi anni Parma è diventata la mia città, la città dove sono nati i miei figli che sono e saranno per sempre Parmigiani.
Eppure, in questi diciotto anni ho anche visto Parma cambiare, e cambiare in peggio.
La mia natura nutre riconoscenza per Parma, questa città che mi ha accolto. La stessa natura che mi spinge a fare qualcosa per essa, per la sua gente, per i suoi cittadini che ho imparato ad amare.
Stiamo vivendo un momento storico unico, soprattutto questi ultimi due anni, che hanno mostrato tutti i limiti di una classe politica inadeguata, impreparata, ma, soprattutto, ambigua… per non dire di peggio.
Ora, per me, per noi, è giunto il momento di dire basta.
È giunto il momento di cambiare le cose, di crescere e di far crescere la nostra protesta.
Affinchè la protesta diventi proposta.
Lotteremo e difenderemo insieme quello in cui crediamo!
(Luca Galardi)

