Come denunciato dalla stessa ex Ministra Paola de Micheli (per inciso, non ultima) Parma è fortemente penalizzata nell’attribuzione delle risorse rese disponi-bili e previste dal PNRR, sia a livello nazionale che regionale.
È utile ricordare come anche il Sindaco di Milano Sala più di un mese fa, entrando in pole-mica con la Ministra Carfagna, reclamasse maggiori risorse per i comuni del nord. Sala spiegava che il “Pnrr ha tra gli scopi fondamentali l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà”.
Proprio per questo motivo l’Italia ha avuto proporzionalmente così tanti fondi. Per cui destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è giusto. Eppure quello che si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse”.
Va anche tenuto conto che Parma dà i natali a 4 parlamentari della Lega che ad oggi non si sono sentiti sul tema dell’assegnazione di questi fondi. La città, almeno su questi temi, deve essere in grado di mettere da parte campanilismi e lavorare in maniera compatta per i suoi cittadini.
In ogni caso è anche per questa serie di motivi che le assegnazioni delle risorse del PNRR fino al 2026, vivono squilibri importanti. È indispensabile il ruolo che giocherà nei prossimi mesi la regione e il Presidente Bonaccini. In nome di quella perequazione sia orizzontale che verticale, attribuita nell’ultima riforma costituzionale di modifica del Titoli V alle regioni, sarà fondamentale poter avere voce in capitolo nella programmazione che metterà in campo la cabina di regia della Regione.
Solo in questo modo si porteranno le istanze di un intero territorio finora rimasto penalizzato.
Chiediamo ufficialmente che Parma, con i propri rappresentati istituzionali più autorevoli, torni in questo tavolo facendo a tutti gli effetti parte della stessa direzione.
Associazione Effetto Parma

