INTERVISTA – Jacopo Ugolini (Missione Parma): “Virginia Chiastra è l’unica candidata che rappresenta i giovani. Vignali? Un onore la sua apertura nei miei confronti”

di UG

Jacopo Ugolini è uno dei promotori del movimento Missione Parma, un numeroso gruppo di giovani che sostiene la candidata al consiglio comunale Virginia Chiastra nella lista “Vignali sindaco”.

Gli abbiamo chiesto alcune sue impressioni sulla campagna elettorale che sta terminando.

Come sta andando Virginia Chiastra, la candidata di Missione Parma nella lista “Vignali sindaco”?

Caro Andrea, prima di risponderti, voglio ringraziarti di cuore per lo spazio che dai a me personalmente e a tutta Missione Parma. Rispondo alla tua domanda: Virginia Chiastra credo stia dando prova innanzi a tutta la città della volontà che fermenta nei giovani di fare politica partendo dall’ascoltare i problemi dei cittadini, che credo sia la principale caratteristica di Virginia. Non nego che Pietro Vignali ci stia aiutando tanto a farci conoscere, ma allo stesso tempo credo che noi di Missione Parma stiamo realmente facendo campagna elettorale, quartiere per quartiere, argomento per argomento. Per tanti di noi è stata la prima esperienza quindi alcuni errori com’è naturale ne son stati fatti, però pensando alla campagna elettorale di Virginia, che alle spalle ha “solo” tanti giovani e nessun partito (che può garantire un’organizzazione professionale), credo che si meriti un ottimo voto.

Qual è stato il tuo ruolo in campagna elettorale?

All’interno di Missione Parma svolgo il ruolo di segretario e, come tutti gli altri ragazzi, seguo Virginia Chiastra in ogni “uscita”, dedicandomi insieme a tutti al lavoro preparatorio. A inizio maggio, però, Pietro Vignali mi chiese di entrare nella sua squadra per dedicarmi alla stesura del programma per le politiche giovanili, alla creazione di un network under 25 in supporto alla sua candidatura e di un programma di uscite pubbliche in circoli ricreativi, bar ed eventi. Lavorando per Vignali insieme ad altri ragazzi di Missione Parma, come Tommaso Moroni Zucchi, Giovanni De Nardis e Giacomo Zambrelli, posso testimoniare l’apertura immensa di Pietro nei nostri confronti, un’apertura che è frutto di un riconoscimento del nostro operato che gli fa onore.

Quanto e come si è parlato di giovani in questa campagna elettorale di Parma?

Si è parlato di giovani, ahimè, strettamente in termini di voti e preferenze. Virginia Chiastra e Pietro Vignali, invece, hanno proposto idee concrete, una su tutte rendere Parma una start-up city attraverso la rigenerazione dell’ex Scalo Merci, facendone uno spazio per giovani imprenditori, musicisti, registi. Ahimè, chi ora dovrebbe rappresentare i giovani, non ha alle spalle un gruppo come ha Virginia e non ha eseguito le esigenze dei giovani parmigiani. Michele Guerra si scorda ben spesso (e ai dibattiti son spesso presente) che gli è stata conferita (a breve, era stata) la delega alle politiche giovanili, quindi dovrebbe forse più volte rispondere a ciò che è stato fatto per i giovani in questi cinque anni, ossia zero. Ho apprezzato l’intento del Consigliere (ed amico) Spadi di rendere il Comune in sincronia con l’Università: devo però appuntare che una città che si definisce “universitaria” non può avere le biblioteche chiuse per il ponte del 2 maggio e ogni domenica. Siam sicuri che Parma sia città universitaria?

Cosa deve succedere perchè Vignali vinca le elezioni?

Andrea, posso dirti che fin da subito Pietro mi disse che ai giovani vuole parlare non da candidato sindaco ma da persona civica che, come poi si è realizzato e si sta realizzando, si mette al servizio della città. Non a caso agli incontri che Missione Parma ha organizzato per Virginia Chiastra, nonostante non chiedessimo a Pietro di esserci, voleva lui stesso essere presente per capire senza filtri le diverse mentalità e volontà di noi giovani. Per questo ti dico che sarà decisivo il lavoro di network tra i giovani voluto fortemente da Missione Parma e da Pietro Vignali. Come ti ho detto prima, Virginia Chiastra ha concrete proposte in merito a differenza della sinistra che si riempie la bocca di proposte che non hanno senso (o meglio, non si concretizzeranno), come gli spazi-laboratorio per il tempo libero o la libertà di azione e di pensiero.

Quale futuro per Missione Parma dopo le elezioni?

Missione Parma ha già in programma per il 14 giugno la riunione settimanale che dall’inizio dell’anno organizziamo nella nostra sede. Da lì, tutti insieme, decideremo che strada prendere. Come fin dall’inizio ti dissi, siamo un’associazione che ha l’obiettivo di rappresentare per gli anni a venire quel polo civico che è necessario per governare la città. L’esperienza che ci insegna Vignali è che nelle città si vince con i cittadini, non con i politici. Siamo già una trentina di ragazzi ma questo non ci basta: vogliamo conoscere e farci conoscere, questo indipendentemente dall’esito dell’elezioni.

Andrea Marsiletti

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