La storia recente vista attraverso la lente dell’attivismo, il libro di Stefano Caffagnini

di UG

Il 3 marzo, nella sede della sezione provinciale dell’Anpi, luogo chiave della memoria e della lotta antifascista, si è tenuta la presentazione del libro Genova-Istanbul. Sogni, rivolte, ritorni. Tra il G8 e piazza Taksim di Stefano Caffagnini, pubblicato da Novalogos nel 2022. Caffagnini è un parmigiano, nato e cresciuto nell’Oltretorrente, che fin dagli anni del liceo ha sviluppato un forte interesse per la politica, avvicinandosi alla sinistra. Attivista indaffarato, ha viaggiato in giro per il mondo, partecipando a numerose proteste e manifestazioni sempre con lo stesso obbiettivo: lottare per la libertà. Questo libro è un diario della sua vita, fatto di racconti e ricordi, un viaggio attraverso la storia recente, sia globale che locale.

Tra letture cariche di emozioni di brani del libro e risposte alle domande, l’autore ci spiega che questo libro è un’autobiografia militante ma anche atipica. Non solo perché è composta da racconti, quasi quadri, che non seguono un ordine cronologico, ma anche perché in questi racconti la sua voce si mescola con quella di altri ragazzi, militanti come lui. Potrebbe quasi ricordare, in questo senso, le autobiografie partigiane. Infatti questo è stato l’obbiettivo dell’incontro: usare la Resistenza come chiave di lettura del romanzo, per cercare di capire le nuove forme d’impegno politico e di resistenza attiva.

Il progetto di questo libro nasce dall’esigenza di fare una cronaca delle sue azioni, di certi passaggi fondamentali della sua vita ma anche quelle del suo “gruppo” Officina Popolare, un’organizzazione politica antifascista nata nel 2017. Viene anche dalla volontà di tramandare la storia di eventi che possono essere considerati minori, ma comunque importanti per la storia locale. Inizia dopo la manifestazione anti-lockdown dei commercianti che si è tenuta a Parma il 27 ottobre 2020.

Tra i vari racconti e ricordi troviamo forte quello delle manifestazioni durante il G8 di Genova del 2001, alle quali Caffagnini ha partecipato e per le quali fu anche arrestato e condannato. Quegli scontri rappresentano un passaggio importante nella sua vita perché è lì che ha preso consapevolezza dell’urgenza di agire. Per Caffagnini, Genova non rappresenta un fallimento, nonostante il suo arresto e il suo passaggio in prigione, anzi come ha spiegato « il carcere era il marchio di una lotta che si stava facendo ». Rappresenta una frattura che non si sarebbe mai più chiusa e che non ha fatto altro che rafforzare la sua voglia di lotta.

Il libro è segnato da un forte internazionalismo, che è parte della vita dell’autore sin dall’infanzia, quando i dibattiti casalinghi tra i suoi genitori lo hanno spinto a interessarsi alla politica internazionale. L’evento più marcante, che lo spinge ancora di più verso l’attivismo, è la crisi dell’ambasciata giapponese a Lima nel dicembre del 1996, durante la quale un gruppo di ribelli peruviani presero d’assalto la casa dell’ambasciatore giapponese durante una festa e tennero in ostaggio i presenti per mesi. I suoi numerosi viaggi, specialmente tra l’America Latina e l’Europa, sempre legati a forme di attivismo, sono stati anche un modo per realizzare un sogno da bambino. Le proteste contro il regime di Erdogan nel 2013 a Istanbul, più precisamente a piazza Taksim, sono state l’occasione per Caffagnini di riprendersi dopo il “G8 lungo”, ossia tutto l’iter processuale legato agli scontri del G8 durato diversi anni. Ha colto l’opportunità di andarci non solo per soddisfare il suo interesse di attivista/cronista ma anche semplicemente per protestate contro una situazione di repressione a suoi occhi altamente ingiusta. I suoi viaggi del 2018 in Centroamerica e specialmente quello in Salvador hanno avuto come conseguenza l’entrata dell’autore nell’elenco NSA (National Security Agency negli Stati Uniti), tra le persone giudicate nemiche del governo americano.

Il libro è anche un intento di raccontare l’attivismo in un periodo in cui i messaggi banali del populismo sono quelli più ascoltati. Caffagnini ci spiega che, secondo la sua esperienza personale, i giovani sono sempre meno attivi e impegnati politicamente, soprattutto dopo la crisi del Covid-19. Spererebbe un ritorno all’impegno di una volta. Ha già un altro progetto in corso, dal titolo provvisorio Quartieri, questa volta più ancorato nella storia locale di Parma e nella sua esperienza di vita.

Anna Montermini

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies

direttore responsabile

Andrea Marsiletti

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it

PrivacyCookies