“Il sequestro di 21 opere attribuite a Dalì, eseguito dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale nell’ambito di un’indagine della Procura di Roma, solleva pesanti dubbi sull’autenticità dei pezzi esposti a Parma. Un fatto che mette in discussione i patrocini concessi forse con troppa leggerezza da Regione, Provincia e Comune visto che l’operazione nasce da una mostra precedente”.
Lo dichiara Laura Cavandoli, deputata della Lega e Capogruppo in consiglio comunale a Parma, che aggiunge: “Parma, che tutti ricordiamo ‘Capitale Italiana della Cultura 2020 e 2021’, non può essere ridotta a vetrina di spettacoli discutibili o mostre sotto inchiesta. Dopo il siparietto di Bello Figo accolto con sorrisi e selfie dal sindaco Guerra e dalle consigliere del centrosinistra e finito su siti web e giornali, oggi arriva un nuovo colpo all’immagine della città. Forse sarebbe meglio che l’amministrazione a Parma si occupasse più dei problemi reali senza cercare ‘etichette’ o titoloni che purtroppo ci portano sui giornali nazionali per motivi sbagliati”.