Fratelli d’Italia alza il livello dell’attenzione sullo scandalo delle molestie al Teatro Due di Parma. Dopo gli atti presentati in Regione e in Comune dal consigliere Priamo Bocchi – accessi agli atti e interrogazione immediata per chiedere la revoca della Fondazione come ente di formazione – l’onorevole Gaetana Russo oggi, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato il deposito di un’interrogazione parlamentare urgente e la richiesta di invio degli ispettori del Ministero della Cultura: “Non possiamo tollerare zone d’ombra né muri di omertà: chi ha sbagliato deve rispondere e le istituzioni devono garantire trasparenza e legalità”, ha dichiarato Russo.
Il consigliere Bocchi ha denunciato “un clima di ipocrisia e doppia morale che coinvolge ambienti culturali presidiati da una certa sinistra”. Ha evidenziato come, di fronte a fatti così gravi, le istituzioni locali abbiano preferito creare una cortina fumogena anziché affrontare il merito delle responsabilità, alimentando quel muro di omertà che oggi tutti dovrebbero condannare. Ha ricordato poi come dalla Regione sia arrivata “una condanna debole, dal Comune silenzio. Persino la mozione Ottolini, che chiedeva di vincolare i fondi pubblici al rispetto di regole chiare, non è stata votata all’unanimità”, e ha chiesto, nuovamente, un passo indietro da parte dei vertici della Fondazione Teatro Due: “Se un ente che riceve contributi pubblici non è in grado di prevenire o intervenire su fatti gravissimi, deve farsi da parte”, ha aggiunto.
La consigliera di parità regionale Sonia Alvisi, figura istituzionale neutrale che per prima ha denunciato alla procura il caso, ha raccontato di essersi sentita “in lotta e abbandonata” nel tentativo di fare chiarezza. “La Fondazione Teatro Due è stata convocata per tre volte per un confronto, rifiutando sempre di presentarsi. Un atteggiamento grave, che conferma la chiusura di un sistema che non vuole assumersi responsabilità. Quelle ragazze avrebbero potuto essere le mie figlie. Mi sono trovata sola, senza il sostegno che sarebbe stato doveroso da parte delle istituzioni”. E ha parlato di una “sentenza epocale”.
Durissima la posizione di Russo, che ha annunciato che si muoverà a livello nazionale per intervenire immediatamente: “Le sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello hanno accertato fatti gravissimi: molestie e violenze sessuali reiterate nel tempo, responsabilità civile dell’Ente e un colpevole silenzio da parte della direzione. È inaccettabile che un organismo che riceve milioni di euro di fondi pubblici operi in un contesto privo delle minime garanzie di tutela e dignità. Per questo chiederò al sottosegretario Gianmarco Mazzi di attivare tempestivamente il Direttore Generale della Vigilanza sullo Spettacolo, affinché vengano inviati ispettori per acquisire ogni elemento utile a verificare le irregolarità amministrative e gestionali”.
“Occorre fare piena luce su una vicenda che non riguarda solo il Teatro Due, ma l’immagine stessa della città di Parma e la credibilità delle sue istituzioni culturali. Il me too parmigiano non può essere insabbiato” hanno concluso i Russo e Bocchi.


