Aeroporto, Missione Parma: “Qual è la strategia del Comune?”

SMA MODENA
Virginia Chiastra

“Si avvicina l’estate e ancora una volta non si intravede una strategia chiara per un’area che potrebbe essere centrale per lo sviluppo della città. È tempo che la politica locale esca dall’ambiguità e dica chiaramente cosa intende fare”. A dichiararlo è Virginia Chiastra, consigliera comunale del gruppo Vignali Sindaco e presidente di Missione Parma, che richiama l’attenzione sulla totale assenza di una progettualità concreta da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Guerra.

Secondo Chiastra, la mancanza di una visione strutturata sta rallentando ogni possibilità di crescita in un comparto strategico per Parma. “Le opportunità esistono – spiega – ma se chi governa non prende posizione, non investe e non programma, allora tutto si blocca. E intanto si perdono occasioni preziose per il turismo, per l’economia e per l’occupazione”.

“Un Comune davvero convinto dell’importanza di quest’area – prosegue – dovrebbe lavorare su un piano serio di interventi: migliorare la viabilità, potenziare l’illuminazione, creare collegamenti efficienti con l’alta velocità e garantire accessi funzionali. Invece tutto tace. Nessun segnale, nessun impegno chiaro”.

L’esponente di Missione Parma condivide inoltre pienamente le parole del sindacalista della UIL, Pierpaolo Piccinini, che in una recente intervista ha sottolineato l’importanza di valorizzare questa infrastruttura per il futuro del territorio. “Riteniamo che le sue osservazioni siano pienamente condivisibili: serve un’azione concreta e condivisa per mettere Parma nelle condizioni di crescere e competere”.

Per Missione Parma e la consigliera del gruppo Vignali Sindaco, il tema non può più essere rimandato: “Parma è una città con un’identità forte e riconosciuta, ma per restare competitiva ha bisogno di infrastrutture adeguate. I cittadini se lo chiedono da tempo: dove siamo? Dove vogliamo andare? È ora che la politica risponda con progetti concreti, non con parole generiche, spesso frutto delle divisioni interne tra chi continua a ripudiare le infrastrutture e chi, invece, ne riconosce l’importanza per tutta la comunità”.