Bocchi replica a Dall’Olio: “Credo ai 1600 scienziati secondo i quali non c’è alcuna emergenza climatica”

di AndreaMarsiletti2

Leggo che il coportavoce di Europa Verde Parma Nicola Dall’Olio, impiegato della regione Emilia-Romagna nella sua sede di Bruxelles, mi invita a rivedere le mie tesi negazioniste alla luce del recente voto del consiglio dell’Unione Europea (Leggi qui).

Desidero replicare facendo un po’ di ordine. Quanto al mio presunto “negazionismo” climatico: mi spiace per lui ma io continuo a credere a quei 1600 scienziati, tra i quali 2 premi Nobel, che hanno inviato una petizione all’Onu sostenendo che non c’è alcuna emergenza climatica (primo firmatario Ivor Giaever Nobel per la fisica).Continuo a credere che il clima sulla terra sia sempre cambiato, che non vi siano evidenze scientifiche circa le cause antropiche di tali cambiamenti e che nell’illusione di governare il clima la UE ci stia facendo spendere miliardi di euro all’anno affinché, alla fine del 2030, la concentrazione atmosferica di Co2 sia 422.15 ppm anziché 422.30 ppm.

Una pericolosa e costosa follia, insomma, che non salverà il pianeta ma che porterà ad un impoverimento dell’Europa. Sul voto dell’altro giorno, chiarisco. Nell’ambito della revisione della Legge sul clima (ossia Green Deal), per la quale la Commissione propone un nuovo target di riduzione delle emissioni al 90% entro il 2040, è stata approvata dai ministri dell’ambiente degli Stati membri, una posizione politica in Consiglio UE.

Sottolineo che non si tratta di un’approvazione legislativa definitiva, perché è necessario iter di approvazione con il Parlamento europeoLa posizione – che è passata con il voto favorevole dell’Italia – prevede una maggiore flessibilità sul target: il 90% di riduzione delle emissioni è stato ridotto del 5% grazie all’introduzione dell’utilizzo dei crediti internazionali di carbonio + un ulteriore 5% grazie all’utilizzo dei crediti nazionali di carbonio (questi ultimi fortemente caldeggiati proprio dall’Italia). Questo vuol dire che il target intanto si riduce all’85% e potenzialmente può arrivare addirittura all’80%

L’Italia ha dunque votato a favore proprio per questa flessibilità, oltre che per il fatto che si introduce una revisione biennale del target e una valutazione d’impatto socioeconomico. Oltre a questo, con questa posizione, il Consiglio si è anche dichiarato a favore della revisione anticipata del sistema Ets2 (quello su carburanti per trasporti e alloggi), della revisione del famoso regolamento sull’automotive e della neutralità tecnologica (inclusi biocarburanti)
Per questo, adottando un atteggiamento di pragmatismo, tutto sommato il governo si è detto molto soddisfatto dall’accordo (che in principio era molto rigido e vedeva le sinistre chiedere ulteriore rigidità). Ora la palla passa al Parlamento Europeo.

Priamo Bocchi – Fratelli D’Italia

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