Con la sua lettera inviata ai parmigiani Vignali continua nello scandaloso tentativo di ribaltare la realtà.
Ma i fatti lo smentiscono: Vignali ha patteggiato 2 anni per molteplici capi d’accusa, tra cui corruzione e peculato.
Qui la sentenza ufficiale, 354/2015, senza possibilità di smentita: “si appropriavano di una somma non inferiore a 600.000 euro, denaro pubblico del Comune di Parma e della società pubblica ENIA Parma e distraevano a favore dell’Assessore e successivamente Sindaco Pietro Vignali dalla finalità pubblica a cui erano destinati i denari sopra indicati che venivano utilizzati a fini privati”.
Per questi gravi fatti Vignali ha patteggiato 2 anni e ha risarcito i parmigiani con oltre mezzo milione di euro.
Chi immagina di tornare a sbranare i conti pubblici di Parma, in un momento così com-plesso per tutti, sta tentando di cancellare la storia ingannando i parmigiani. Dimostrando così, ancora una volta, di essere un pessimo sindaco e troverà da questa parte della barricata chi, tra difficoltà, ha dovuto mettere le pezze ai disastri suoi e delle persone di cui si circonda.
L’amministrazione di una città è materia troppo seria e delicata per rimetterla in mano a chi ha già dimostrato di usare i soldi pubblici a fini personali e privati.
Rimango perciò allibito dalla scandalosa lettera che l’ex sindaco Vignali ha inviato ai cittadini di Parma.
Sotto la sua amministrazione la situazione era così drammatica che erano a rischio non solo i crediti dei fornitori, ma anche gli stipendi dei dipendenti.
La legge permette a Vignali di ricandidarsi, ma la storia non si cancella. I patteggiamenti, i risarcimenti, i danni sociali ed economici che ha fatto quella stagione politica li ricordiamo tutti molto bene.
Il Commissario Prefettizio definì così quella stagione “un clima sociale, politico e amministrativo viziato da anni di degenerazione etica che ha coinvolto i processi, l’organizzazione e la cultura amministrativa dell’ente”.
Marco Bosi (Effetto Parma)

