La transizione energetica si vedrà, forse, nel 2028. Per ora l’intervento del Comune sulle fonti rinnovabili resta limitato a qualche intervento isolato e poco significativo rispetto a quella che potrebbe essere una vera innovazione e la trasformazione della città.
Voto contrario, quindi, di Europa Verde al termine dei due giorni di discussione del bilancio di previsione 2026-2028.
Un bilancio che è il quarto dall’inizio del mandato e consente di tracciare i cambiamenti di questi ultimi anni. Con i progetti del PNRR che volgono al termine, l’abbandono di progetti inutili e dannosi come la strada tra le Fiere e via Cremonese e il fallimento di avventure improbabili come l’aeroporto cargo di SOGEAP e il nuovo Tardini di Krause, anche i più ferventi seguaci dell’ideologia dell’asfalto e del cemento si trovano a fare i conti con la realtà. Solo abbandonando questa ideologia sarà possibile individuare e perseguire una realistica traiettoria di sviluppo per la nostra comunità.
Oggi gli investimenti di cui ha bisogno Parma non riguardano più strutture ed infrastrutture che riproducono modelli del passato, già troppe e di fatto un peso sul piano urbanistico e del bilancio pubblico, ma la riconversione di spazi ed attività verso una città equa, inclusiva, verde e innovativa, con servizi capaci di soddisfare in modo efficiente e razionale le esigenze delle persone, a partire dalle fasce più bisognose. Pensiamo ad esempio alla mobilità, un sistema ancora basato principalmente sull’auto privata, che oggi costa carissima ai cittadini di Parma in termini di denaro, salute e qualità della vita.
Nella discussione sulle mozioni Europa Verde ha sostenuto le proposte per una maggiore inclusione di tutte le fasce di cittadini, per una maggiore difesa della salute, per aumentare la sicurezza delle persone, sostenere il commercio nel centro storico, innovare l’educazione e sostenere l’assistenza agli anziani, mentre ha espresso la propria contrarietà a provvedimenti ideologici e anacronistici e fallimentari come un uso improprio della polizia locale, interventi non idonei nei parchi urbani, l’abbandono della raccolta domiciliare dei rifiuti e a misure che favorirebbero l’accesso con le auto al centro storico.
Il gruppo consiliare di Europa Verde è molto soddisfatto di avere vista approvata la propria mozione per regolamentare l’installazione di impianti fotovoltaici al suolo e garantire adeguate compensazioni economiche ed ambientali alle comunità interessate. Il dibattito sugli impianti fotovoltaici a terra, dopo l’approvazione di un ordine del giorno specifico, meritava una risposta concreta, con l’introduzione di norme ed indirizzi che diano maggiori garanzie di tutela del territorio, degli interessi dei cittadini e di sviluppo degli impianti sulle superfici già coperte o su quelle dismesse. La mozione è un esempio concreto di come minoranza e maggioranza possano collaborare nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente.
Dispiace che la maggioranza non sia stata altrettanto pronta a raccogliere altre proposte di Europa Verde, come il divieto dei coriandoli di plastica nei festeggiamenti per strada, il riconoscimento della validità dell’iniziativa “Prati fioriti”, da arricchire con una mostra sugli impollinatori e quella per ridurre l’impatto dei campi in erba sintetica, oggi responsabili della dispersione di quantità enormi di microplastiche che minacciano la salute degli atleti, della comunità e dell’ecosistema urbano. Su questo tema registriamo comunque l’ammissione dell’assessore Bosi, sull’effettiva impermeabilizzazione del suolo da parte dei campi in erba sintetica. Su alcuni di questi temi la maggioranza non ha comunque espresso una chiusura totale: Europa Verde troverà il modo di proporli di nuovo con strumenti più adeguati.
Infine ci è sembrato doveroso portare una proposta concreta su quello che il Comune potrebbe fare per contrastare la violenza di genere. La proposta nasce a seguito della vicenda di Teatro Due, nella consapevolezza che situazioni analoghe potrebbero proporsi in altri enti partecipati e finanziati dal Comune. Posto che per gli aspetti giudiziari la competenza è dei tribunali, si tratta di dotare l’amministrazione comunale di strumenti più efficaci per controllare, prevenire ed intervenire laddove non siano garantite le tutele previste dalla legge. Vogliamo interpretare l’astensione della maggioranza su questa proposta non come un inaccettabile gesto di disimpegno, ma come la volontà di affrontarla in modo più approfondito nelle prime settimane del 2026.
Enrico Ottolini, Consigliere Comune di Parma, Gruppo Europa Verde – Verdi – Possibile

