Il Consorzio Agrario di Parma rende omaggio a Giuseppe Verdi sotto una luce nuova e inedita: non solo compositore universale, ma anche imprenditore agricolo appassionato. E dedica al Maestro di Roncole il calendario 2026, composto da 12 tavole che raccontano mese per mese la vita agreste di Verdi e il suo rapporto profondo con la terra, la Villa di Sant’Agata e il “Regno Agricolo” che trasformò da poco più di 100 ettari a quasi 1.000.
Musica e agricoltura, due passioni che si intrecciano: ogni mese del calendario abbina un episodio della vita contadina di Verdi a un’aria tratta da una sua opera, accessibile tramite QR code. Nella quiete di Sant’Agata, Verdi supervisionava la costruzione della villa, l’allevamento del bestiame, le rotazioni delle coltivazioni e persino innovativi sistemi di irrigazione importati dall’Inghilterra. Ogni albero del parco veniva simbolicamente dedicato a un’opera: il platano a Rigoletto, la quercia a Il Trovatore, il salice a La Traviata, come se la musica potesse radicarsi nella natura stessa.
“Con il calendario intendiamo rendere omaggio al legame di Verdi con la sua terra, raccontando sia la sua maturazione culturale sia la dimensione più intima e quotidiana della sua vita agricola – spiega Francesca Salati, coordinatrice del progetto – Ogni tavola accompagna il lettore attraverso luoghi, episodi e passioni, creando un percorso che unisce musica e agronomia”.
Il progetto ha visto la collaborazione di prestigiosi enti e archivi, tra cui Archivio Storico Ricordi, Comune di Parma, Casa della Musica, Teatro Regio di Parma, Istituto Nazionale di Studi Verdiani e il Centro Culturale Villanova sull’Arda, con contributi di storici dell’arte e musicisti. Secondo Giorgio Grenzi, presidente del Consorzio, “Il calendario CAP 2026 consolida una tradizione che ogni anno permette di essere vicini ai nostri soci e clienti, portando nelle case un messaggio di cultura, identità e passione per il territorio.”
Il calendario è disponibile nella sede del Consorzio in strada dei Mercati 17 a Parma e nelle Agenzie CAP della provincia, offrendo a soci e appassionati l’opportunità di scoprire il lato più umano e contadino di uno dei più grandi maestri della musica italiana.



