Il Complesso monumentale della Pilotta di Parma mette a segno un’acquisizione di straordinario valore storico e artistico: la rarissima Raccolta di rami incisi in varie occasioni dalla Regio-Ducal Corte di Parma, realizzata nel 1791 da Ennemond Alexandre Petitot, è entrata ufficialmente a far parte delle collezioni della Biblioteca Palatina, con un valore simbolico che abbraccia anche il patrimonio del Museo Bodoni. L’album, acquistato presso la Libreria Antiquaria Pregliasco di Torino grazie al supporto del Ministero della Cultura, rappresenta un documento eccezionale del dialogo creativo tra Petitot e Giambattista Bodoni, il maestro dell’arte tipografica europea.
Si tratta di un volume di estrema rarità: raccoglie quasi cento tavole in rame con i disegni realizzati da Petitot per le stampe bodoniane commissionate dalla Corte parmense tra il 1769 e il 1791, durante il Ducato di Ferdinando I di Borbone. A testimoniare la sua unicità, esiste un solo altro esemplare conservato in una biblioteca pubblica, alla Braidense di Milano, mentre di una terza copia si ha notizia solo grazie a una vendita del 1845, prima che scomparisse dal mercato antiquario.
«Aver recuperato questa reliquia bodoniana mi riempie di gioia e orgoglio» ha dichiarato il direttore della Pilotta Stefano L’Occaso, sottolineando come l’opera, frutto di una tiratura estremamente limitata, rappresenti un pezzo fondamentale per la storia culturale della città. «Se l’operazione ha avuto buon esito, lo dobbiamo al nostro comitato scientifico, al comitato tecnico-scientifico del Ministero e alla Direzione Generale Musei, che ne ha sostenuto i costi.»
La storia dell’album affonda le radici nell’arrivo di Petitot a Parma nel 1753 come primo architetto di Filippo di Borbone. A lui si devono monumenti emblematici come l’Ara dell’Amicizia, oltre alla ristrutturazione della Reggia di Colorno e del Giardino Ducale. In questo fervente clima culturale, Petitot incontra il giovane Bodoni, giunto a Parma nel 1768 per dirigere la Stamperia Reale: dalla loro collaborazione nasceranno alcune delle pagine più raffinate della storia tipografica europea.
Il volume acquisito è un grande In folio (520×355 mm) composto da 119 fogli e 6 tavole ripiegate, alcune di oltre un metro, come quelle dedicate al Teatro Farnese e agli scavi di Veleia. Le incisioni – in tutto 202 – sono firmate anche da artisti come Benigno Bossi, Biagio Martini e Antonio Bresciani, testimonianza della vivacità culturale della Parma illuminista.
La raccolta comprende tavole celebri realizzate per le pubblicazioni bodoniane, tra cui la Descrizione delle feste celebrate in Parma, l’Ara amicitiae e la stampa allegorica della visita dell’imperatore Giuseppe II. Sono inoltre presenti le tavole dedicate alle nozze tra Ferdinando di Borbone e l’arciduchessa Maria Amalia d’Austria, oltre a progetti per la Cappella Reale di San Liborio, il Salone di Colorno, la pianta del Giardino Ducale e numerose illustrazioni tecniche, scientifiche e religiose.
La legatura, interamente coeva, è realizzata in vitello screziato con ricca decorazione in oro e mostra all’interno l’ex-libris del collezionista viennese Karl Koch (1864-1905), elemento che ne ricostruisce parte della storia proprietaria.
Con questa acquisizione, la Pilotta conferma il proprio ruolo di custode di un patrimonio unico e di centro di riferimento internazionale per gli studi su Bodoni e sulle arti del libro, restituendo alla città un frammento prezioso della sua identità culturale.

