La polemica sui cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia di Parma continua sui muri e sui cassonetti della città.
In via Toscana campeggia la scritta “Gioventù Parma” in caratteri “fasci”.
A distanza di qualche decina di metri su un contenitore di rifiuti è stata incisa la scritta “Nervi tesi, fasci appesi”.
Ciò che urta non è tanto il contenuto dei messaggi (ormai ripetuti fino alla noia) ma il degrado che essi generano in città, che si va ad aggiungere, nel caso del marciapiede dei “fasci appesi”, all’inciviltà dell’abbandono di rifiuti.
Canti fascisti, imbrattamenti di muri e cassonetti, slogan stereotipati… il degrado intellettuale diventa degrado urbano.
Sono i “rivoluzionari” della bomboletta spray, che sfregiano un quartiere popolare.
Lenin li avrebbe fucilati.
Andrea Marsiletti


