“Parma da molto tempo non è più una città a misura di animali d’affezione. E non basterà certamente a recuperare dieci anni di disinteresse da parte dell’amministrazione Pizzarotti, il nuovo dispendiosissimo progetto di ristrutturazione del canile “Lilly e il Vagabondo”. Anzi, viste le varie promesse mai mantenute, non si può avere nemmeno fiducia che i lavori partano realmente a giugno, in tempo per l’appuntamento elettorale”
Lo dichiarano i Consiglieri comunali del Gruppo Lega a Parma riguardo alle ultime notizie sul polo integrato degli animali di affezione della città di Parma.
“Praticamente da quando Pizzarotti si è insediato per la prima volta nel 2012 abbiamo ricevuto continue segnalazioni da associazioni e volontari spesso tradotte in interrogazioni con risposte sempre insoddisfacenti.
Come sull’esiguo numero di cani dati in adozione, sull’assenza dell’impianto fognario e sulle tante criticità di canile e gattili che sono rimaste costantemente inascoltate – hanno proseguito gli esponenti del Carroccio –. Non solo sono mancati gli interventi di miglioria per le strutture, ma anche e soprattutto la gestione e la manutenzione ordinaria. Infatti, al di là dello strombazzatissimo progetto di ristrutturazione del canile arrivato, guarda caso, in piena campagna elettorale, non si sono mai voluti risolvere i problemi di difficoltoso approvvigionamento di cibi e farmaci veterinari nonché di presidi sanitari. Per non parlare della mancanza dei responsabili veterinari per diversi e prolungati periodi, verificatasi per la faciloneria con cui era stato gestito l’avvicendamento dei professionisti e che non è stato ancora definitivamente risolto.
Occorrono comunque al più presto anche interventi sui gattili, specie quello di Vicofertile. E più in generale bisogna pensare a nuove efficaci misure per il benessere dei nostri amici animali da compagnia. Si dovrebbe pensare ad un servizio per l’assistenza immediata agli animali rimasti senza padrone e per le cure di quelli adottati da persone che vengono improvvisamente a trovarsi in difficoltà economiche”.

