
“Il pericolo che il Teatro Regio perda il suo coro per responsabilità delle amministrazioni di Pizzarotti dopo 10 anni che grazie a quello stesso sindaco ha perso la sua orchestra, è ancora serio e concreto”.
Lo ha dichiarato in una nota la Lega di Parma.
“L’Assessore alla cultura e candidato sindaco dei pizzarottiani e del PD, Michele Guerra, è stato tra coloro che hanno plaudito alla presentazione del cartellone del Festival Verdi 2022 in cui per la prima volta l’opera inaugurale non sarà cantata dalla maestranza parmigiana ma da quella del Teatro Comunale di Bologna – hanno proseguito i leghisti parmigiani – Questa emarginazione dalla più importante vetrina che l’ultima maestranza lirica professionale di Parma può vantare ogni anno nel suo stesso Teatro, apre al suo smantellamento e ad una colonizzazione bolognese peraltro già avviata con l’ingresso del Teatro Comunale di Bologna con le sue maestranze come partner istituzionale dello stesso Festival verdiano.
Come Lega abbiamo ripetutamente chiesto nelle scorse settimane, sia in Regione Emilia-Romagna che in Comune a Parma che si facesse marcia indietro su quel cartellone, ridando al coro del Teatro Regio la giusta dignità all’interno di un Festival che negli anni ha contribuito a rendere un grande evento di richiamo internazionale. Ci siamo fatti carico della preoccupazione che i parmigiani avvertono nel vedere la loro città sempre più succube di Bologna anche dal punto di vista culturale. Ma abbiamo ricevuto solo risposte evasive, ovvero uno squallido scaricabarile direttamente da parte di Pizzarotti.
L’Assessore Guerra non ha proferito nessuna parola in contrasto con tale ennesimo depauperamento della nostra città nelle tantissime occasioni a cui sta partecipando, compresa quella odierna sempre sui cori con l’AERCO. Ci sembra evidente che anche per lui la tradizione lirica verdiana di Parma debba fare spazio a Bologna”.