La vicenda delle molestie sessuali alla Fondazione Teatro Due di Parma approda oggi in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, con l’intervento del consigliere di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi.
“La condanna e la solidarietà alle vittime non bastano: davanti a fatti così gravi servono atti concreti e scelte coraggiose”, ha affermato Bocchi, criticando la risposta dell’assessore alla Cultura e Pari Opportunità Gessica Allegni definendola insufficiente e priva di provvedimenti reali, nonostante la sentenza n. 474/2025 del Tribunale del lavoro di Parma.
Bocchi ha definito la situazione come “Un quadro definito sconcertante, segnato da molestie e violenze reiterate nel tempo, che ha portato alla condanna del responsabile e al riconoscimento della responsabilità civile della Fondazione, ritenuta colpevole di non aver impedito condotte che – come affermano i giudici – non potevano non essere conosciute”.
“La risposta dell’assessora Allegni alla mia interrogazione dimostra il ‘doppiopesismo’ e l’ipocrisia della sinistra – ha attaccato il meloniano –: anche davanti a una sentenza e a fatti gravissimi, si antepone il mantenimento dell’egemonia esercitata nei luoghi della cultura. Solidarietà e condanna, ma nessun atto concreto, a partire dalla revoca dell’accreditamento come ente di formazione alla Fondazione Teatro Due”.
Secondo il consigliere, la vicenda assume un rilievo ancora maggiore alla luce dei cospicui finanziamenti pubblici ricevuti nel corso degli anni dal Teatro Due. Come ricordato nell’atto ispettivo, la Fondazione è ente accreditato dalla Regione Emilia-Romagna per la formazione professionale e avrebbe dovuto garantire un contesto sicuro a giovani allieve.
“Le stesse vittime – ha ricordato – hanno parlato di un ‘sistema radicato’ che tutti conoscevano, mentre un’élite intellettuale contigua alla sinistra, sempre pronta a fare la morale agli altri, è rimasta in silenzio”. Dura la critica ai vertici della Fondazione: “Il CdA della Fondazione, nel quale siede un ex assessore regionale del Pd, lungi dal pensare alle dimissioni annuncia addirittura ricorso. La direttrice, candidata nella lista Civici per De Pascale nel 2024, rifiuta di rimettere l’incarico”.
Pur prendendo atto dell’annuncio della Giunta rispetto all’avvio di verifiche sul mantenimento dell’accreditamento, l’esponente di FdI ha chiesto un cambio di passo, sollecitando un intervento incisivo anche sul piano della governance e delle norme statutarie: “Chi continua a reggere un ente attraverso finanziamenti pubblici, dovrebbe avere quantomeno la possibilità di nominarne il Cda e di rimuovere i dirigenti in casi come questo. È una questione di responsabilità, trasparenza e rispetto verso le vittime” ha concluso Bocchi.

