Un presepe che guarda al presente per indicare la strada del domani. A Parma, il Natale 2025 si arricchisce di un messaggio forte e attuale grazie alla statuina del presepe dedicata al lavoro, consegnata da Coldiretti Parma e Confartigianato Imprese Parma al vescovo monsignor Enrico Solmi. Un gesto simbolico che unisce tradizione e contemporaneità, ponendo al centro integrazione, inclusione e sicurezza sul lavoro, in particolare nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni.
La statuina – promossa da Confartigianato, Fondazione Symbola e Coldiretti – rappresenta lavoratrici e lavoratori come costruttori di comunità, custodi di valori e protagonisti di un’economia che mette al primo posto la dignità della persona. Un messaggio che, nel solco della tradizione francescana del presepe, diventa testimonianza concreta di attenzione verso chi ogni giorno contribuisce allo sviluppo del territorio.
«È un simbolo tangibile di integrazione e sicurezza sul lavoro – ha spiegato Enrico Bricca, presidente di Confartigianato Imprese Parma –. Attraverso questa iniziativa vogliamo riaffermare il ruolo degli imprenditori artigiani nel costruire comunità fondate sul rispetto, sulla collaborazione e sulla tutela della vita umana». Un concetto ribadito anche dal segretario Massimiliano Crapa, che ha sottolineato come nel mondo artigiano il lavoro sia prima di tutto relazione, responsabilità e attenzione alle persone.
Dal mondo agricolo arriva il richiamo alla forza simbolica del presepe come strumento di narrazione collettiva. «Aggiungere nuove figure che rappresentano i mestieri quotidiani – ha dichiarato Luca Cotti, presidente di Coldiretti Parma – significa tenere viva una tradizione capace di unire e includere, parlando alle comunità di oggi». Un messaggio rafforzato dall’intervento del direttore Marco Orsi, che ha evidenziato come la statuina dell’agricoltrice rappresenti non solo legalità e sicurezza, ma anche il ruolo sempre più centrale delle donne nel mondo rurale, tra innovazione, accoglienza e welfare.
Dal primo presepe realizzato da San Francesco a Greccio nel 1223 fino ai giorni nostri, la Natività continua a essere un linguaggio universale. Negli ultimi anni le statuine hanno raccontato la solidarietà durante il Covid, l’innovazione digitale, la sostenibilità ambientale, la formazione e la qualità del cibo italiano. Con il Presepe 2025, Parma diventa così il luogo da cui parte un messaggio chiaro: non può esserci futuro senza lavoro sicuro, inclusivo e rispettoso delle persone.

