Nuovo regolamento per negozi in centro, per Lega e Azione è tardivo

di UG

Dopo dieci anni di incuranza e di menefreghismo, a otto giorni dalla fine dei lavori del Consiglio comunale, questa Amministrazione si sveglia e si ricorda di aver devastato il commercio del centro e cerca un rimedio affrettato in vista della consultazione elettorale. Ma purtroppo è tardi’. E’ il commento di Azione Parma al nuovo piano sul Commercio che verrà discusso domani in Consiglio comunale.

‘Ormai la frittata è fatta, porre una black list adesso sa molto di presa in giro. Il commercio nel centro storico è diventato motivo di degrado e non di ricchezza e anche per questo c’è bisogno di una nuova stagione amministrativa così come richiesto nel tavolo aperto dal candidato Dario Costi in questi mesi con i commercianti di tutta la città’. ‘ Anche sul merito del regolamento avremmo da ridire – conclude poi Azione Parma – mettere in black list paninoteche che possono valorizzare il buon cibo e internet point ai quali accedono diversi studenti non ci pare una bella idea. Come al solito si vieta perché non si è capaci di controllare o di trovare idee innovative’.

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“Questo regolamento lo si poteva e doveva attivare prima. Ormai in certe zone ci sono troppe attività inopportune e inadeguate per cui la sua efficacia attuale per garantire più decoro, attrattività e sicurezza è notevolmente ridotta”.

È il commento che hanno rilasciato i consiglieri del Gruppo Lega in Consiglio comunale a Parma dopo il passaggio in commissione consigliare del nuovo regolamento per l’esercizio delle attività artigianali, commerciali e per la somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico e in Oltretorrente.

“È dal 2017 che chiediamo in Consiglio comunale una limitazione delle attività che sono poco consone con il contesto dei due quartieri storici della nostra città oltre che norme più stringenti per impedire che vi si attiri degrado e criminalità. – hanno proseguito gli esponenti leghisti Emiliano Occhi, Laura Cavandoli e Paolo Azzali – Fino a ieri le nostre proposte sono state accolte con scherno dal sindaco Pizzarotti e dall’indifferenza dell’Assessore alla cultura e suo candidato successore Michele Guerra. Il loro interesse era che prevalesse la loro usuale linea ideologica snobista e immigrazionista a tutti costi di non discriminare nessuno. Forse ora che siamo in campagna elettorale si sono accorti che i veri discriminati sono i parmigiani che abitano e lavorano nelle zone centrali della città e giustamente vorrebbero che fossero più decorose e sicure. È capitato anche per altre problematiche come le baby gang. Peccato che sia tardi e che questi ritardi Parma e suoi suoi cittadini li stanno ingiustamente pagando”.

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