Ottolini (Europa Verde): “Tagliare l’inquinamento, non i fondi per la qualità dell’aria”

di Andrea Marsiletti

Ancora una volta, i livelli di particolato atmosferico hanno ripreso a superare i limiti di legge, mettendo seriamente a rischio la salute pubblica. Il Gruppo Consiliare di Europa Verde del Comune di Parma esprime profonda preoccupazione per la qualità dell’aria nella nostra città e in tutto il bacino padano. È bene ricordare che, secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Italia si registrano ogni anno circa 43.000 morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico, principalmente a causa di malattie respiratorie e cardiovascolari.

Negli ultimi mesi, il dibattito pubblico sul tema è stato spesso dominato da posizioni demagogiche e populiste, che hanno rallentato l’adozione di misure urgenti e necessarie per migliorare la qualità dell’aria. La decisione di rinviare lo stop ai diesel Euro 5 a ottobre 2026, se da un lato tutela la libertà di utilizzare l’auto, dall’altro non garantisce quella, altrettanto fondamentale, di respirare aria pulita. Oggi, le strade di Parma sono ancora congestionate da veicoli privati, spesso in violazione delle regole, con auto che invadono piste ciclabili e accessi alle scuole, mettendo a rischio chi sceglie modalità di spostamento più sostenibili, come la bicicletta o il trasporto pubblico.

A peggiorare ulteriormente la situazione, arrivano i tagli previsti dalla legge finanziaria al Fondo per la qualità dell’aria nel bacino padano: meno 79 milioni di euro nel 2026, meno 94 milioni nel 2027 e nel 2028. Queste riduzioni di risorse colpiscono interventi fondamentali come la realizzazione di nuove piste ciclabili, l’ammodernamento del trasporto pubblico, l’efficientamento degli impianti di riscaldamento domestico, il sostegno alle pratiche agricole sostenibili e le campagne di sensibilizzazione, tra cui il bike to work.

Ricordiamo che il piano di risanamento dell’aria del bacino padano è stato oggetto di una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea già nel 2012. In Emilia-Romagna, questi tagli rappresentano un ostacolo grave all’attuazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030). Senza adeguato sostegno finanziario a livello nazionale, sarà impossibile rispettare i tempi e gli standard richiesti dall’Unione Europea, che dal 2030 imporrà limiti ancora più stringenti: PM2,5 da 25 a 10 μg/m³ e NO₂ da 40 a 20 μg/m³.

Negli ultimi dieci anni il miglioramento della qualità dell’aria è stato troppo lento e i tagli del governo rischiano di farci arretrare sulla strada giustamente intrapresa e finora sostenuta dell’accordo tra Regioni. Europa Verde, a Parma, così come in Regione e in Parlamento nazionale, continuerà a impegnarsi per garantire a tutti il diritto a respirare.

Enrico Ottolini, Consigliere Comune di Parma – Gruppo Europa Verde – Verdi – Possibile


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