
C’è qualcosa che non va in questa Italia di fine carnevale e inizio Quaresima. Celebriamo comunque la morte del buon senso, infettato non dal coronavirus ma da un’ideologia giacobina che sopravvive ai Robespierre. Sarebbero sufficienti semplici accorgimenti: svuotare le acquasantiere, evitare lo scambio della pace, misure peraltro già adottate. Le imprese lavorano – per fortuna – a pieno ritmo, con personale che sta “gomito a gomito”, i supermercati sono aperti, i Tribunali pure, così come tanti altri luoghi di aggregazione. Non si capisce dunque dove sia la coerenza in questo provvedimento. Sono aperti pure i porti: in Italia si arriva oramai prevalentemente con Ong e sbarchi fantasma, anche e soprattutto da luoghi in cui ben altri “morbi” affliggono la popolazione. Ma le chiese devono rimanere chiuse! Il provvedimento ha riguardato anche le moschee, ma non i “musalla”, i centri di preghiera islamici, spesso clandestini e che sfuggono ai controlli. Stupisce francamente la fretta con cui anche le gerarchie ecclesiastiche si sono piegate a tanta criticabile premura.
Enrico Aimi, commissario di Forza Italia Parma.