Dall’11 settembre ad oggi, in Alta Valle del Taro (Parma) si sono registrati numerosi episodi di predazioni e tentate predazioni ai danni di cani, in alcuni casi anche in presenza di persone. A ciò si aggiungono segnalazioni di sparizioni di cani che, per dinamiche e riscontri raccolti, risultano verosimilmente correlate alla presenza di lupi.
La frequenza, la concentrazione e la natura di questi episodi nell’area dei Comuni di Tornolo e Bedonia configurano una situazione eccezionale, non riconducibile al comportamento ordinario della specie, e richiedono un intervento immediato.
Nei giorni scorsi Io non ho paura del lupo APS ha condiviso con la Regione Emilia-Romagna una relazione tecnica dettagliata sugli eventi documentati e insieme a WWF Parma, Legambiente Parma e LIPU lancia un appello pubblico e unitario affinché le istituzioni preposte agiscano con rapidità e responsabilità.
Chiediamo alla Regione Emilia-Romagna di valutare con urgenza la situazione specifica del territorio e di applicare i protocolli nazionali per la gestione dei lupi che manifestano comportamenti problematici, includendo – qualora necessario – anche azioni di cattura non cruenta degli individui responsabili. Un intervento rapido, coordinato da enti competenti e in collaborazione con i Comuni coinvolti, è indispensabile per risolvere il problema, garantire la sicurezza dei cani, e al contempo tutelare la specie.
Un lupo che sviluppa comportamenti anomali – come la predazione ripetuta su animali d’affezione – diventa infatti un pessimo ambasciatore della specie, alimentando timori difficili da gestire e incidendo negativamente sulla percezione del lupo da parte dell’opinione pubblica. Gestire questi rari casi con tempestività, è quindi essenziale anche per la conservazione della specie nel medio-lungo periodo.
Accanto ai necessari interventi tecnici, è altrettanto urgente colmare l’attuale vuoto comunicativo. In assenza di comunicazioni chiare e aggiornate da parte delle istituzioni e degli organi scientifici preposti, i cittadini restano esposti a narrazioni distorte, speculazioni politiche, allarmismi e campagne ostili verso il lupo. Questo vuoto comunicativo, unito alla mancanza di azioni visibili, alimenta sfiducia e rischia di favorire derive illegali, oramai innumerevoli. In un’area come la Valle del Taro, dove episodi di bracconaggio sono purtroppo noti, l’assenza di una comunicazione istituzionale efficace può creare terreno fertile per ulteriori comportamenti pericolosi e criminali.
Per questo chiediamo alla Regione e ad ISPRA, di concerto con i Comuni interessati, di attivarsi rapidamente per diffondere informazioni corrette e non sensazionalistiche, fornire ai cittadini linee guida pratiche per ridurre ai minimi termini le potenziali situazioni di conflitto, contrastare attivamente la propaganda allarmistica e ideologica e ribadire con chiarezza che ogni azione illegale contro la fauna selvatica verrà perseguita e non sarà tollerata. Conoscere il lupo e il suo comportamento è uno strumento fondamentale per ridurre la tensione sociale generata dalla mancanza di informazioni.
Rivolgiamo inoltre alcune raccomandazioni alla popolazione locale, invitando tutti a custodire i cani in spazi non accessibili ai lupi soprattutto nelle ore serali e notturne, a non lasciarli vagare liberamente anche nei pressi delle abitazioni e a portarli sempre al guinzaglio, a non lasciare all’esterno cibo o rifiuti che possano attirare fauna selvatica, a non offrire mai cibo ai lupi e in genere agli altri animali selvatici, a non tentare di avvicinarvisi e a segnalare tempestivamente alle autorità competenti (112) qualsiasi comportamento anomalo.
Con questo comunicato invochiamo un’azione coordinata, competente e soprattutto tempestiva da parte di Regione, di ISPRA e dei Comuni per affrontare una situazione straordinaria, tutelando al contempo la sicurezza degli animali d’affezione e la conservazione della specie lupo.


