“Nuova vita al centro storico dopo dieci anni di politiche sbagliate”.
È il messaggio che hanno lanciato i tanti militanti e sostenitori della Lega di Parma intervenuti al presidio che lo stesso partito del Carroccio ha organizzato sabato mattina in via Mazzini.
“Il nostro presidio sotto i portici è da anni una presenza praticamente costante che ci ha permesso di avere un rapporto diretto con i parmigiani – ha dichiarato Sabrina Alberini, referente provinciale della Lega – Anche oggi tra ovetti che doniamo come auguri pasquali, gadget e moduli per iscrizione al partito o per le varie raccolte firme in tanti si sono fermati per chiedere un netto cambiamento in città, soprattutto per il suo cuore pulsante che è il centro storico. Dal 2017 il nostro Gruppo in Consiglio comunale sottolinea il netto peggioramento che si vive in questa parte della città. Abbiamo fatto richieste di buon senso, rifiutate con sorrisini ironici o commenti sprezzanti da parte del sindaco Pizzarotti. Alcune di queste però stanno per essere accolte nelle ultime battute di questa amministrazione.
Ci riferiamo alla maggiore collaborazione data dalla polizia municipale alle forze dell’ordine nel contrasto alle baby gang, così come al regolamento per limitare la presenza di esercizi commerciali impropri che sarà illustrato martedì prossimo in commissione. Troppo tardi però, perché i fenomeni legati alla criminalità giovanile sono ormai fuori controllo e negozi etnici e minimarket sono già proliferati praticamente all’infinito. Altri problemi, invece, non sono mai stati affrontati o comunque sottovalutati dalle amministrazioni di Pizzarotti e nemmeno il suo candidato successore Michele Guerra con i nuovi alleati del PD ha chiaro di dovere risolvere. Parliamo della necessità di maggiore decoro, per cui occorrerebbe un servizio del netturbino di quartiere veramente più efficace nella raccolta di fino, di un patto per la ZTL a misura di cittadini e esercenti con orari più flessibili e del recupero di tante aree abbandonate come le gallerie Polidoro e Bassa dei Magnani”.

