TeoDaily– Immagina un mondo in cui la Chiesa sia svanita.
Nessun suono di campane all’alba. Solo silenzio. Solo rumore.
E’ un mondo dove Gesù non ha lasciato nessuna impronta, perché la sua Sposa è stata cancellata.
Senza la sua testimonianza, Dio non è mai esistito.
Le cattedrali sono diventate silos vuoti, le croci spezzate usate come legna da ardere.
Le Bibbie marciscono nelle biblioteche polverose, dimenticate come favole inutili.
I bambini crescono senza sapere di essere figli di Dio, senza aver mai sentito parlare di misericordia.
I poveri non bussano più alle canoniche, ma gridano nel vuoto. Le suore che curavano gli ultimi sono sparite come angeli licenziati, le monache di clausura che pregavano per il bene di tutta l’Umanità buttate nei manicomi riaperti solo per gli uomini e donne di Chiesa. I missionari non ci sono più: le lebbra dell’anima si diffonde ovunque, incurata.
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Il dolore non ha più senso, perché non esiste più redenzione. Il male non ha nome, perché nessuno lo denuncia più dal pulpito. Non c’è chi interceda per gli innocenti né chi ricordi ai potenti che sono polvere.
Il Natale è una luce colorata, la Pasqua un fastidio di calendario.
Il linguaggio si svuota: non si parla più di grazia, di peccato, di anima, di paradiso.
In questo mondo, l’umanità è diventata orfana. Senza la Chiesa non ha più memoria, né profezia. Non ci sono più luoghi “santi”, né gesti che elevano. Il cielo si chiude, e tutto diventa piattamente orizzontale.
Il mondo senza la Chiesa è un mondo senza mistero. Tutto è spiegato, calcolato, venduto.
Niente è “più grande di noi”. La sete dell’Invisibile si secca. Il cuore umano si rassegna. Nessuno dirà più: “Sia fatta la tua volontà”, ma solo “Sia fatta la mia.”
Senza il desiderio del divino, l’arte perde la verticalità e diventa pura estetica o provocazione.
La vera apocalisse non è nel fuoco o nei terremoti. È nella dimenticanza. È un mondo in cui nessuno ricorda più che Dio si è fatto carne. E’ un mondo in cui nessuno sa più di essere amato, perdonato, atteso, dove l’uomo non è più figlio, ma solo consumatore, profilo, algoritmo. Dove non esiste più alcuna parola che dica: “Tu vali più dei tuoi sbagli.”
Senza la Chiesa, il mondo non è solo più povero: è più crudele. Non è solo più vuoto: è più disumano. Perché senza una madre che indichi il cielo, l’uomo si inchina agli idoli della terra. Senza un altare, non c’è pane che sazi. Senza una croce, non c’è dolore che salvi.
La Chiesa è il corpo vivente di una speranza altrimenti impossibile.
E se un giorno davvero il mondo la cancellasse, allora si accorgerebbe — troppo tardi — che era l’ultimo argine contro la barbarie. L’ultimo luogo in cui la parola “eternità” non era una follia. L’ultima voce che osava ancora dire: “Tu sei fatto per Dio.”
Andrea Marsiletti