13 daspo “fuori contesto” per gli ultras del Parma per i disordini del 23 maggio alla festa scudetto del Napoli

SMA MODENA
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La festa per lo scudetto del Napoli si era trasformata in guerriglia urbana: un gruppo di ultras parmigiani avrebbe organizzato un’azione punitiva contro i tifosi partenopei e le indagini della Digos hanno ricostruito un piano di intimidazione premeditato.

13 i provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive “fuori contesto” emessi dalla Polizia di Stato nei confronti di altrettanti ultras, ritenuti responsabili dei violenti disordini avvenuti nel centro storico di Parma la notte del 23 maggio 2025, al termine della partita Napoli-Cagliari e della vittoria dello scudetto da parte della squadra partenopea.

Le misure, adottate ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 401/1989, arrivano al termine di un’indagine complessa condotta dalla Digos della Questura di Parma, che ha deferito alla Procura diversi soggetti accusati a vario titolo di rissa, lesioni personali, tentata violenza privata e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere.

La serata era iniziata come una festa. Centinaia di tifosi napoletani si erano radunati spontaneamente in Piazza Garibaldi per celebrare la vittoria del campionato, tra cori, fuochi d’artificio e famiglie al seguito.

Ma la storica rivalità tra le tifoserie di Parma e Napoli ha innescato la scintilla. Un gruppo di 20-30 ultras parmigiani, vestiti di scuro e appartenenti alla frangia più radicale del tifo crociato, avrebbe preordinato un’azione punitiva per riaffermare un presunto “predominio territoriale”.

Grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza, alle testimonianze e a un’attenta attività investigativa, gli agenti hanno ricostruito i ruoli e le responsabilità dei partecipanti.

L’8 luglio 2025, su disposizione della Procura di Parma, la Digos ha eseguito perquisizioni personali, domiciliari e informatiche. Durante l’operazione sono stati sequestrati indumenti, oggetti e armi improprie riconducibili agli scontri, tra cui un tirapugni inciso con la scritta “Boys”, nome del gruppo ultras parmigiano.

Secondo la Polizia, l’inchiesta ha delineato uno scenario di intimidazione organizzata e confermato la volontà di alcuni gruppi ultras di ricorrere sistematicamente alla violenza per affermare logiche di supremazia.