29 sindaci della provincia firmano contro “i tagli del Governo per 5,4 milioni ai Comuni del parmense”

SMA MODENA
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“A causa dei tagli del Governo i comuni del Parmense avranno quasi 5,4 milioni di euro in meno a bilancio per il 2025. Così facendo è a rischio il mantenimento di servizi essenziali per le persone come asilo nido, assistenza agli anziani, supporto a persone in difficoltà e politiche per la sicurezza”.

È un grido di allarme quello sottoscritto da 29 sindaci e sindache del Parmense che sono molto preoccupati per la conseguenza che avrà sui bilanci degli enti locali l’applicazione dei tagli disposti dal Governo.

I sindaci e le sindache hanno analizzato i dati pubblicati dal Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno.

Il taglio complessivo, per il 2025, è di 5.386.000 euro che deriva dall’introduzione del Contributo di finanza pubblica (che si concretizza in un blocco di risorse in spesa corrente per 1,2 milioni di euro in tutto il Parmense) e dal colpo di scure sul Fondo di solidarietà comunale (il fondo che era stato istituito a seguito dell’abolizione dell’Imu prima casa, basato sul gettito dell’Imu seconde case per garantire un riequilibrio delle risorse tra comuni) che viene tagliato di ben 4,1 milioni di euro.

In chiave futura le notizie non sono per nulla rassicuranti visto che il Contributo di finanza pubblica raddoppierà dal 2026 al 2028 passando a 2,5 milioni di euro per tutto il Parmense sino ad esplodere in ben 4,2 milioni di euro nel 2029.

“Per chi, come noi sindaci e sindache, cerca di spendere al meglio, sino all’ultimo centesimo, le risorse a disposizione – sottolineano i primi cittadini – dover subire tutti questi tagli è una situazione che mette in grande difficoltà. Il taglio del Fondo di solidarietà comunale è drastico e l’applicazione del Contributo di finanza pubblica, che potremmo definire come una sorta di nuovo Patto di stabilità, ci obbliga ad accantonare risorse che potranno essere utilizzate come avanzo nell’anno successivo solo qualora i conti dell’Italia non subiscano sanzioni dall’Europa per il mancato rispetto dei parametri definiti da Bruxelles.

La vera conseguenza nell’immediato, ciò che interessa di più ai cittadini e alle cittadine con cui ci confrontiamo quotidianamente, è la necessità di dover contenere la spesa corrente, ossia quella parte di bilancio che permette di pagare i servizi che sono garantiti ai cittadini e alle cittadine. Quali? Si va dalle rette per gli asili nido a quelle per i centri diurni anziani, dalle attività di supporto all’insegnamento ai servizi per le persone con disabilità sino alle politiche abitative e alle politiche per la sicurezza.

In un contesto già molto complesso, fortemente influenzato da un nuovo aumento dei costi energetici che stiamo vedendo in queste settimane, il rischio concreto, avendo meno risorse disponibili in spesa corrente, è che i comuni siano costretti ad una drastica decisione: scegliere tra il taglio di alcuni servizi o l’aumento delle tariffe a carico delle famiglie che, lo ricordiamo, coprono solo una parte dell’effettivo costo per il quale compartecipano in maniera significativa i comuni.

Purtroppo quello che si sta concretizzando, attraverso i tagli dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, non è altro che una forma di tassazione indiretta della quale a subire le conseguenze sono i cittadini e le cittadine. Così facendo, infatti, il costo del risanamento dei conti pubblici a livello statale viene fatto ricadere sugli enti locali, da sempre il primo interlocutore della cittadinanza. Auspichiamo che vi sia una netta inversione di tendenza per fare in modo che si cerchino altrove le risorse necessarie alla spending review statale e non si finisca per far ricadere sempre sugli enti locali il peso di queste politiche, facendo cassa a spese dei cittadini e delle cittadine”.

Sindaci firmatari

1. Carlo Berni (Albareto);
2. Gianpaolo Serpagli (Bedonia);
3. Simona Acerbis (Berceto);
4. Marco Moglia (Borgo Val di Taro);
5. Stefano Nevicati (Busseto);
6. Maristella Galli (Collecchio);
7. Francesco Mariani (Compiano);
8. Paolo Quagliaroli (Corniglio);
9. Davide Malvisi (Fidenza);
10. Luigi Spinazzi (Fontanellato);
11. Giordano Bricoli (Langhirano);
12. Andrea Borchini (Lesignano de’ Bagni);
13. Michele Giovanelli (Medesano);
14. Daniele Friggeri (Montechiarugolo);
15. Raffaella Devincenzi (Neviano degli Arduini);
16. Fabio Fecci (Noceto);
17. Ermes Boraschi (Palanzano);
18. Michele Guerra (Parma);
19. Alberto Canepari (Pellegrino);
20. Alessandro Gattara (Roccabianca);
21. Aldo Spina (Sala Baganza);
22. Giulia Zucchi (San Secondo);
23. Igino Zanichelli (Sissa Trecasali);
24. Ignazio Vincenzo Cannas (Solignano);
25. Marco Taccagni (Soragna);
26. Nicola Cesari (Sorbolo Mezzani);
27. Isabella Rossi (Tizzano Val Parma);
28. Alessandro Fadda (Torrile);
29. Giovanni Ilariuzzi (Varsi);