’Appennino emiliano fa i conti con numeri che raccontano una fragilità crescente, ma anche con la voglia di rilanciare un’economia che vale storicamente identità e futuro del territorio. È in questo scenario che sabato 22 novembre, a Borgo Val di Taro, saranno presentati gli esiti della nuova ricerca della Camera di commercio dell’Emilia sullo stato delle imprese e del lavoro nelle aree montane di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Si tratta della prima tappa di un progetto triennale che, come spiega il presidente dell’Ente camerale Stefano Landi, punta a fotografare in profondità le dinamiche demografiche, produttive e sociali del territorio. “Un lavoro che nei prossimi anni ci permetterà di approfondire anche la condizione dei giovani e i servizi alla popolazione”, sottolinea Landi.
I dati illustrano un quadro che richiede risposte rapide. Negli ultimi 15 anni la popolazione della montagna parmense è scesa del 3,3%, a fronte di un aumento provinciale del 2,6%. Calano anche le imprese: oggi le attività registrate in Appennino sono 6.534, l’11,1% in meno, contro una flessione del 7% sul totale provinciale. “Comprendere queste fragilità – osserva il vicepresidente camerale Vittorio Dall’Aglio – è decisivo per costruire strategie pubbliche e private capaci di ridare slancio al territorio”.
La ricerca, realizzata dal Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica, evidenzia criticità ma anche punti di forza: resilienza delle piccole imprese, vocazione agroalimentare, nuove forme di imprenditorialità comunitaria.
L’incontro si terrà a Palazzo Tardiani, alla presenza di amministratori, studiosi e imprenditori locali. Dopo gli interventi tecnici e un contributo musicale, la mattinata si chiuderà con un confronto tra Dall’Aglio, il vicepresidente regionale Vincenzo Colla, la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Barbara Lori e il direttore del Gal del Ducato Giovanni Pattoneri, chiamati a delineare le condizioni per un nuovo sviluppo del nostro Appennino.

