Commento alla 16° giornata di serie A (di G. Bandiera)

di UG

Finisce lunedì la sedicesima e domani si torna in campo per l’anticipo Sampdoria- Juventus.

Domenica prossima in Arabia Saudita si contenderanno la supercoppa italiana due tra le formazioni più brillanti del momento e se la Juve è nota alle cronache per veleggiare da anni ai vertici, la Lazio ne è sorprendente interprete. Ieri sera ha vinto quando la sconfitta sembrava ormai dietro l’angolo. Non muore mai questa Lazio che torna dalla Sardegna Arena con l’ottava vittoria di fila.

Chi lo avrebbe mai detto che al termine dell’anno solare la Lazio, ex Lazietta, squadra partita senza riflettori, società che ha tenuto i big – Milinkovic Savic e Immobile in primis – che sta facendo crescere Correa e Caicedo a prezzi da grandi squadre, ha resuscitato Luis Alberto e soprattutto sta dimostrando come non siano gli acquisti estivi a fare la differenza, ma la programmazione, la coerenza e la serietà? Inzaghi sembra il miglior motivatore che sta esprimendo questo scorcio di campionato. La partita della Lazio, contro il Verona, sarà rimandata a gennaio e questo le impedirà di provare ad accorciare ancora rispetto alla Juve e all’Inter.

A proposito di neroazzurri… c’era un po’ di nervosismo ad Appiano come ben sanno i giornalisti che hanno scoperto solo all’imminenza della solita presentazione del match che per una polemica con un giornale la conferenza era stata cancellata. Alla faccia della eleganza e della serietà. Sarebbe bastato dirlo con anticipo dato che in casa neroazzurra si era deciso di non fare la medesima conferenza stampa già ore prima. Ovvero, se vuoi rispetto devi provare a darlo tu per primo. In quanto al campo ha pareggiato a Firenze allo scadere con errore grave, non il primo in stagione, dell’ex difensore stra-affidabile Skriniar. Uno a uno e la Juve del tridente che l’acciuffa al comando. Juve che fa sognare i tifosi con Dybala, Higuain e CR7. Sarri nicchia e fa capire che è solo una delle tante ipotesi ma sa molto bene come questo modulo sia riproducibile solo in alcuni spezzoni o contro squadre di lignaggio molto inferiore come l’Udinese. Certo il tifoso che ama solo il bel gioco e le belle trame, beh con quei tre si riempie gli occhi specialmente se sfoggiano forma invidiabile. Il marziano era appannato poche settimane fa e vedremo solo con il tempo se la ripresa è effettiva e come dovrà gestire le forze per le partite che contano di più a partire dal match di fine febbraio a Lione in un sorteggio molto fortunato.

Dietro le prime due, le romane e il Cagliari, l’Atalanta perde a Bologna ma si poteva prevedere un calo fisico e mentale degli orobici reduci dal miracoloso superamento del turno in Champions chiudendo un anno da incorniciare.

Andiamo alla nota negativa della giornata: il Napoli. Ospite fisso della rubrica in un annus horribilis. Ancelotti è andato via – ha firmato in Inghilterra con l’Everton – e al suo posto è arrivato Ringhio Gattuso, con la sua voglia di spaccare tutto e motivare un ambiente ormai oltre il limite di guardia. Funzionerà solo se de Laurentis avrà voglia di venire a patti con i giocatori. Se penserà a un pugno di ferro, metodo molto amato dai tifosi che vedono nei giocatori dei bamboccioni viziati, probabilmente andrà incontro a una debacle completa.

Di contro il Parma, vince a Napoli sfruttando errori, omissioni e paure, ma un merito la squadra di D’Aversa deve pure averla se sta facendo benissimo. Dopo la Roma batte il Napoli e si issa a una posizione che la mette al riparo da rischi. Ma il campionato è lungo e le chance di recuperare e-o migliorare la posizione restano intatti per tutte le compagini, anche per la Spal triste fanalino di coda del campionato. Ma anche laggiù la classifica è corta.

Alla prossima (la prossima settimana si daranno i voti alle formazioni del campionato).

Gianni Bandiera

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