Daffadà e Gerace: “Quale futuro per i Boschi di Carrega?”

di UG

Quale futuro per il Casino dei Boschi di Carrega? Lo avevano chiesto in un’interrogazione i consiglieri Pasquale Gerace (Italia Viva), primo firmatario, e Matteo Daffadà (Partito democratico). La risposta dell’Assessora ai parchi Barbara Lori: « La volontà della Regione è di valutare congiuntamente al Ministero possibili azioni di recupero e di restituzione ad usi compatibili e sostenibili».

«Riteniamo di grande importanza portare avanti iniziative per continuare a valorizzare e promuovere il Casino dei Boschi di Carrega a Sala Baganza. Ci è caro questo patrimonio storico e architettonico, oltre che naturalistico e ambientale della provincia di Parma».

Lo affermano i consiglieri regionali Pasquale Gerace (Italia Viva) e Matteo Daffadà (Partito democratico) che a inizio anno avevano promosso un’interrogazione per chiedere a che punto fosse il percorso di tutela e valorizzazione.

Nella sua risposta scritta l’Assessora ai Parchi Barbara Lori ha ricordato la complessità delle vicende storiche, amministrative e giuridiche attinenti al Casino dei Boschi di Carrega, situato all’interno del parco regionale. «L’obiettivo del parco, istituito quarant’anni fa, era e rimane quello di salvaguardare l’enorme patrimonio ambientale, naturale, paesaggistico e forestale dei Boschi di Carrega per finalità di carattere pubblico, a beneficio di tutti i cittadini – ha ribadito Lori – il compendio immobiliare invece è costituito da diversi edifici dei quali, per consistenza, il 40% circa di proprietà pubblica (Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia occidentale) e il restante 60%, comprensivo della neoclassica Villa Casino dei Boschi di proprietà privata della famiglia Carrega».

 

† Gesù, è inutile che torni sulla terra nella parusia, non ti riconosceremmo (di Andrea Marsiletti)

 

È proprio questa struttura che costituisce l’elemento di maggiore rilevanza sotto il profilo culturale e architettonico e che necessita di importanti costanti investimenti per la manutenzione dell’immobile e la sua gestione e valorizzazione.

«Abbiamo avuto la conferma che i due Assessorati Parchi e Forestazione e Cultura e Paesaggio hanno attivato congiuntamente un approfondimento con il Ministero della Cultura e, in sede locale, con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Parma e Piacenza a cui ha fatto seguito un incontro presso il Ministero per rappresentare la volontà della Regione di valutare congiuntamente possibili azioni di recupero del complesso architettonico e naturalistico – affermano i consiglieri – Seguiranno dunque ulteriori incontri finalizzati ad affrontare, sia sotto il profilo tecnico che politico-istituzionale, tutti gli aspetti che il caso pone per garantire il futuro di questo luogo unico e prezioso».

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