Alberto Padovani: “Investire nella cultura è sempre strategico. Passi in avanti Pizzarotti Bis. Contro di lui sono rimasti alcuni vietnamiti”

di UG

Investire in cultura è sempre strategico. Certo, se si investe bene e non si gettano alle ortiche soldi e progetti. Deve averlo capito, dopo qualche anno di rodaggio (per essere buoni una volta tanto), anche Federico Pizzarotti.

Bene ha fatto il Sindaco di Parma ad investire in Michele Guerra, nuovo Assessore alla Cultura, andando oltre una scelta precedente che aveva sancito una rottura netta tra l’istituzione Comune e la Cultura cittadina.

Questa scelta, associata ad altre azzeccate, all’origine del PizzaBis, oggi è ampiamente ripagata da un riconoscimento prestigioso. Parma è Capitale italiana della Cultura nel 2020.

In realtà, a prescindere dal riconoscimento, la scelta era già visibilmente vincente da tempo, perché Guerra (scusate l’ennesima antitesi sul cognome) aveva già operato positivamente per riconciliare il dissidio del giro precedente.

Facendolo in un modo non piacione, ma semplicemente – per niente semplice però questo suo fare – rimettendo i tasselli al loro posto e ripartendo da una logica di empowerment, ovvero di raccolta e valorizzazione della ricchezza culturale presente in una città che, in quanto a patrimonio culturale, non ha nulla da invidiare a più popolose metropoli. Il riconoscimento di oggi lo dovrebbe ricordare anche ai più sbadati.

Ma c’è chi, come il sottoscritto, lo ha sempre creduto e ricordato (pagando di persona la posizione) anche negli anni bui di un non meglio precisato ed espresso “ribellismo a cinque stelle”, tramutatosi progressivamente in un rammendare il rammendabile.

A Parma la cultura è davvero sentita, a diversi livelli. Non solo a livello di Teatro Regio, per capirci.

In questa città, la cultura sa ancora creare coesione, identità, e persino egemonia. Non solo a livello di Unione Industriali.

Oggi ormai, in aperto dissidio contro Pizzarotti, sono rimasti alcuni “vietnamiti” variamente posizionati. Vanno lodati per coerenza? No, assolutamente. Va ricordata loro la lezione di Oscar Wilde: “la coerenza è la virtù degli imbecilli”.

Anche perché il primo ad aver cambiato rotta è stato proprio lui, il Sindaco di Parma. Con alcune scelte di fondo che distanziano piuttosto nettamente il primo dal secondo mandato. Per cui, con animo direi buddista, anche un Saccente come il sottoscritto deve ogni tanto ritarare il suo metro di giudizio, dando a Federico II ciò che è di Federico II.

Con l’eccezione del deludente “evento” Fedez – marchettone di cui non si sentiva affatto il bisogno – il Sindaco sta credendo in una svolta culturale, orientata ad innestare un volano attrattivo verso Parma. Oggettivamente, non può che essere appoggiato in questa operazione di valorizzazione della città e del territorio.

Oggi, in anticipo sulla primavera, è arrivata una grande occasione in questa città.

L’augurio sincero, per tutti, è di saperla sfruttare senza il vecchio spirito cortigiano e particolare che talvolta attanaglia i borghi di Parma (oltre a quasi tutto il resto dell’Italia).

Un’ultima annotazione politica, non priva di veleno: il distratto PD dovrebbe ringraziare il Ministro Franceschini, che ha saputo capitalizzare una dissidenza aperta in campo altrui. Molto meglio che prendersela coi rimborsi dei cinquestelle. Questo è anche un riconoscimento “per distanziamento”.

Alberto Padovani

PS: tutto risolto dunque a Parma? Nemmeno per idea. Ma qui ho voluto parlare di cultura. Cultura, scusate.

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