Il Coronavirus si è portato via Cinzia Ferraroni

di UG

Il Coronavirus si è portato via Cinzia Ferraroni.

Era una donna molto conosciuta in città.

E’ stata una voce delle Radio di Parma, impegnatissima contro la costruzione dell’inceneritore, si candidò a sindaco di Parma, prima di aderire al M5S, partito che poi ha lasciato.

Pubblichiamo di sotto la toccante lettera del marito Francesco che la ricorda così.

___

Cara Cinzia, Amore mio
era venerdì di due settimane fa quando ti ho visto salire sull’ambulanza. Ho solo potuto salutarti da lontano senza riuscire a darti un bacio, nemmeno una carezza.
Però eri serena con la tua immancabile borsetta sottobraccio, un po’ ricurva sotto il peso di tutti i malanni che ti portavi addosso e che non ti lasciavano in pace, anche se non lo davi a vedere. Eravamo in pochi a sapere.
In queste due settimane, pur non potendo vederti ma solo scriverti, sei sempre stata forte e presente. Mai una lamentela, mai una negatività, piena di speranze, coraggiosa e orgogliosa come un guerriero spartano.
Abbiamo saputo anche che hai avuto la forza e la voglia di cantare “Il mio canto Libero”, da sotto quel casco opprimente.
Poi venerdì 3 aprile all’alba per la prima volta ci hai scritto “sono debole”. Solo due parole.
Allora noi abbiamo capito che improvvisamente stava succedendo qualcosa. Solo questo ci è bastato per sapere.
I tuoi Angeli, come li chiamavi tu, ci hanno concesso un ultimo saluto. Abbiamo lasciato dietro di noi la disperazione e siamo corsi.
Nel tuo letto di sofferenza ci credevi ancora, mi hai stretto forte la mano mentre i tuoi occhi spalancati mi guardavano per dirmi “senti che forza che ho ancora”.
Forza per tornare a casa, per tornare a lottare, lucida e combattiva, contro la malattia che ti opprimeva da anni. Sei riuscita con il tuo Amore e con il tuo coraggio a farci tornare a casa fiduciosi come sempre ci hai insegnato.
Poi oggi ci hai lasciato! Questo subdolo virus è riuscito là dove non erano riusciti i tumori. A sconfiggerti nel fisico, però non nello spirito.
Uno spirito che si nutriva del tuo immenso Amore per la famiglia, dell’orgoglio per le tue figlie e per i tuoi nipoti, della voglia di tornare a viaggiare in camper, la casa con le ruote come la chiamano loro, nella terra che più amiamo la Sardegna, della tua passione di sempre, la politica.
Anche per questo hai lottato fino all’ultimo combattendo non solo per te ma soprattutto per gli altri. Sempre con la schiena dritta, senza compromessi e lavorare. Credo che questo ti debba essere riconosciuto da tutti.
Potrei scrivere un libro sulla tua troppo breve ma intensa vita.
Ma prima di lasciarti devo confessarti che non mi perdonerò mai il fatto di non averti mandato, qualche sera fa, la foto del bellissimo tramonto che si vede da casa nostra e che tu postavi tutte le sere. Innocentemente non volevo farti invidia, né soffrire.
Così come non mi perdonerò mai di non potere condividere con te l’ultimo viaggio, un’ultima carezza. Di non accompagnarti come ho fatto per 45 anni, sempre.
E quando tutto sarà finito faremo una festa con i nostri amici, di quelle che piacciono a te.
Ho atteso in questi ultimi giorni il tuo solito buongiorno, sperando in un miracolo, invano. C’è chi dice che a volte accadono. Non a te, non a noi, non su questa terra.
E tutti i giorni per prendere forza da te andrò a leggermi questo mio ultimo saluto.
Ora ti lascio consapevole che io ho potuto grazie a te. Grazie all’Amore che mi hai donato in questi tanti, tanti anni ma pur sempre pochi.
Ciao Bella, un Bacio
Francesco

Privacy

Privacy Policy

Direttore responsabile

Andrea Marsiletti

Copyright © 2007-2025 ParmaDaily.it – Tutti i diritti riservati.
Non duplicare o ridistribuire in nessuna forma.