Sabato 14 maggio alle h. 10,30 in piazza Garibaldi, come in molte altre piazze italiane in contemporanea, è convocato un Presidio, per fermare l’approvazione del DDL concorrenza, per difendere acqua, beni comuni, diritti, democrazia.
Tale provvedimento si configura come la più radicale indicazione di privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e primari, sia per quanto riguarda l’ampiezza dell’ambito di competenza sia per quanto riguarda la spinta normativa all’affidamento al mercato dei medesimi.
Acqua, rifiuti, trasporti locali, asili, tempo libero, cultura verranno presi d’assalto, perchè visti come indispensabili per il rilancio dell’economia privata.
All’ art. 6 in particolare viene individuata nel privato la modalità ordinaria di gestione dei servizi pubblici, rendendo residuale la loro gestione pubblica, tanto che i Comuni che opteranno per tale scelta dovranno giustificare l’eventuale decisione di non fare ricorso al mercato.
Questo provvedimento colpirà radicalmente la funzione di perequazione sociale che i servizi pubblici e gestiti dai Comuni permetterebbero e ancora di più metterà in crisi gli equilibri di bilancio dell’ente locale, spingendolo comunque ad ulteriori privatizzazioni e ricorso al mercato.
Tale provvedimento drenerebbe ulteriormente le risorse destinate al welfare e comporterebbe un significativo aumento delle tariffe dei servizi pubblici essenziali, come sinora è accaduto in Italia e in Europa -si pensi al trasporto pubblico o al servizio idrico- quantomeno in ossequio alla remunerazione del capitale investito dal privato, mai definitivamente cancellata nonostante la pronuncia referendaria del 2011. Insomma tali privatizzazioni comporteranno un peggioramento della qualità dei servizi e della vita delle persone.
La crisi economica gravissima che stiamo vivendo richiede invece un rafforzamento del ruolo del pubblico nella proprietà e gestione dei servizi pubblici locali e l’inversione di rotta rispetto alla loro privatizzazione, attraverso forme di gestione diretta dei servizi stessi, che ridia centralità agli enti locali e garantisca forme di controllo effettivo dei cittadini, come ci ha insegnato la pandemia.
Questo provvedimento inoltre si affianca al cosiddetto regionalismo differenziato, che è stato introdotto fra i collegati al DEF. Il collegamento dell’autonomia differenziata alla legge di Bilancio dimostra che il complemento istituzionale delle privatizzazioni risiede strategicamente proprio nella autonomia differenziata stessa, spinta da potenti forze economiche, determinando uno scenario nel quale le privatizzazioni – cioè la svendita di elementi essenziali per la tenuta dell’unità del Paese, come i servizi pubblici – troverebbero un ulteriore incentivo.
Campagna Fermare il DDL Concorrenza,difendere acqua,beni comuni,diritti e democrazia
Sostenuta da:
Convergenza per una società della cura
Commissione Audit sul debito pubblico
Alternativa
Artlab
Ciac
Coordinamento acqua pubblica
Coordinamento Democrazia Costituzionale
Collettiva,Comitato Tardini sostenibile
Ecologia politica
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Parma città pubblica
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Tuttimondi.


