“I parmigiani ancora oggi non sanno se Vignali pensa di comportarsi come nel passato o se pensa di essere un sindaco diverso da quello che ha patteggiato svariati capi di imputazione: ci vorrebbe un atto di contrizione nel quale il candidato ammetta di avere sbagliato”.
Questo è stato l’intervento di Giorgio Pagliari, già Senatore della Repubblica e capogruppo PD in consiglio comunale tra il 2007 e il 2011, in apertura dell’appuntamento “Le proposte del PD su Legalità, Sicurezza ed Integrazione” organizzato dal circolo PD Cittadella attraverso il suo segretario Stefano Ubaldi al parco Bizzozero.
“Il tema che trattiamo questa sera è attuale per Parma: la legalità di un’istituzione territoriale come il Comune è di estrema importanza, soprattutto oggi, dove un candidato sindaco che in passato ha dovuto lasciare il proprio ruolo per una mala-amministrazione, che ha poi generato le inchieste giudiziarie che tutti conosciamo, si propone di nuovo alla città senza avere mai fatto pubblica ammenda e senza avere ripudiato il proprio modo di agire”.
Il tema della legalità è stato poi declinato dagli ospiti che lo hanno affrontato sotto più punti di vista: quello della cultura diffusa, con Emilia Bennardo, referente di Libera Parma, quello dei protocolli istituzionali da stipulare, con Monica Cocconi, coordinatrice dell’Osservatorio dell’Università di Parma sulle infiltrazioni mafiose, e quello del tessuto economico, con Giuseppe Iotti, presidente del Gruppo Imprese Artigiane.
“Cosa vuol dire per noi fare legalità? Il settore che più ci interessa è quello educativo, inteso non solo come insegnamenti da portare nelle scuole ma come formazione alla cittadinanza, perché quel che va promosso è l’educazione alla responsabilità individuale” ha detto Emilia Bennardo nel corso del suo discorso. “Oggi il processo Aemilia ha scoperchiato tanti mali, ma già dodici anni fa c’erano segnali di infiltrazioni mafiose, la cultura della legalità dev’essere quindi diffusa e deve coinvolgere tutti noi”.
“Tra gli ultimi progetti che, come delegata del Magnifico Rettore dell’Università, ho stipulato con la Regione vi è “Conoscere per Riconoscere”: si tratta di un progetto pensato per fornire ai futuri professionisti, come i laureati commercialisti, delle indicazioni sulle azioni amministrative concrete da tenere, così da fornire gli strumenti per riconoscere potenziali elementi di rischio, mettendoli in guardia. L’obiettivo di questo progetto è infatti contrastare e prevenire la criminalità organizzata: l’idea è che conoscendo il modus operandi della criminalità organizzata è possibile mettersi nelle condizioni di prevenirla, affrontarla e di contrastarla” ha detto Monica Cocconi, coordinatrice dell’Osservatorio dell’Università di Parma sulle infiltrazioni mafiose.
“Rappresento un’associazione di categoria che non può essere implicata nella campagna elettorale, ma devo registrare la sensibilità del Partito Democratico verso il tema della legalità, non ricordando di avere ricevuto inviti a parlare di questo tema da parte di altri parti politiche” ha detto Giuseppe Iotti, presidente GIA. “La politica deve cercare di studiare questi fenomeni: dobbiamo infatti registrare segnali di infiltrazioni criminali in alcuni settori delle imprese operanti nel nostro territorio, anche in settori che non ci si aspetterebbe, per questo motivo le forze politiche devono avere grande attenzione al mondo economico che opera sul territorio”.



