“Prima il Nord, prima la nostra gente”

29/12/2012
h.14.30

A poche ore dalla fine dell’anno e a pochi mesi dalla chiamata alle urne è il momento di fare un bilancio di quello che ci lasciamo alle spalle, ma anche di guardare avanti e di fare sentire la voce del Nord, di un Nord sfruttato e vessato, spolpato dalle sanguisughe centraliste, stanco di dovere continuamente “pagare” per gli errori altrui. Stanco di dover sottostare alle ingiuste decisioni di un governo di professori-tassatori che oggi cerca di presentarsi agli occhi del Paese come il nuovo che avanza. Un Esecutivo che nel suo mandato, privo di legittimazione popolare, ha inutilmente e strumentalmente proposto ricette miracolistiche per fronteggiare la crisi.
Ora, invece, è rimasta solo la medicina amara ovvero un diluvio di tasse sui cittadini e sulle imprese, una serie senza fine di imposte sui pochi risparmi della gente, compresa la prima casa, senza considerare l’intervento senza precedenti sulle pensioni di anzianità.
Altro che medicine amare… Eppure, dopo la cura Monti, tutti i parametri economici sono peggiorati: il debito pubblico sfiora i 2 miliardi di euro, la disoccupazione generale è oltre il 10%, quella giovanile addirittura al 35%, la cassa integrazione è esplosa… Peggio di così… Peggio di così purtroppo può ancora andare se non rialziamo insieme la testa e se non gridiamo all’unisono: “Prima il Nord!”. Non uno slogan, ma la via maestra per uscire dalla crisi che altrimenti rischia di farci sprofondare sempre più in un baratro dal quale risalire appare, giorno dopo giorno, più difficile.
Così come per noi emiliani e per tute le popolazioni colpite dal terremoto del maggio scorso, è difficile vedere, mantenendo la calma, quello che il governo dei finti tecnici ha fatto delle nostre terre: assolutamente nulla.
I professoroni hanno cercato di fare quadrare i conti a spese di chi in una sola notte ha perso affetti, casa e anche il lavoro. Hanno cercato in ogni modo di limitarsi a fare l’elemosina a chi ha perso tutto ma si sono dovuti scontrare con il pugno di ferro della Lega Nord che da subito ha difeso la nostra gente.
Per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto il governo ha proposto di esentare per un breve periodo di tempo i residenti con case lesionate e inagibili dal pagamento dell’imposta sui rifiuti. Ma quanta spazzatura pensavano potessero produrre case lesionate e inagibili? Forse i mattoni, i tetti e i pezzi dei muri crollati a terra?
A differenza di falli-Monti e del silenzio assordante del centrosinistra e del Governatore Errani, la Lega si è immediatamente mossa a difesa della nostra gente. Da una parte gli aiuti e il sostegno immediato alle popolazioni. Ma poi un intervento di medio lungo respiro. Non si può cioè pretendere che la gente che si è vista in un colpo solo crollare la casa, che ha perso il lavoro e magari qualche caro, continui tutto come prima. Non è possibile. E nemmeno accettabile.
Invece di aiutare le popolazioni che hanno fatto la ricchezza di questo Paese Monti e il vecchio sistema di fare politica hanno cercato di spremerle anche in momenti come questi. Ecco dunque che con forza si ripropone una questione chiave: quella questione Settentrionale che continuerà a pesare fino a quando non si faranno scelte che abbiano un unico comune denominatore: l’interesse del Nord.
Ma non è solo sul fronte del terremoto che il centrosinistra e il governo Monti hanno continuato a penalizzare le nostre terre.
Forse continuando a ignorare quello che accade nei campi dove il mondo agricolo lavora senza sosta per realizzare prodotti di assoluta eccellenza, i professori e chi li ha sostenuti nella loro permanenza a Palazzo Chigi hanno continuato a sferrare, non so nemmeno quanto involontariamente, colpi alla testa di un settore che ha cercato in tutti i modi di resistere alla crisi e di tenere alta la bandiera del Paese nel Mondo.
La via di uscita? Una sola: rialzare la testa e gridare con forza: “Prima il Nord, prima la nostra gente”.

Fabio Rainieri
Segretario Nazionale della Lega Nord Emilia

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