Sanità, Occhi (Lega): “Medici in fuga dal Maggiore, la Regione s’impegni perché i nostri ospedali restino attrattivi per i migliori specialisti”

di UG

“Non facciamo fuggire i migliori specialisti dai nostri ospedali. La sanità dell’Emilia-Romagna deve rimanere un’eccellenza non solo nelle parole ma anche nei fatti”.

E’ l’appello del consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi che oggi in aula, nel corso della seduta dedicata al bilancio, ha denunciato le difficoltà che da oltre tre anni interessano l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma.

“Negli ultimi anni si è giustamente fatto fronte a nuove assunzioni per stabilizzare medici che per anni hanno lavorato in una situazione contrattuale di precariato. Ma all’incremento di personale non è corrisposto un adeguato aumento dei fondi accessori di retribuzione della dirigenza medica. Tale incapienza impedisce di investire sul patrimonio umano e professionale. A Parma non c’ è possibilità di avanzamento delle carriere con l’attribuzione delle cosiddette posizioni intermedie (unità semplici, unità dipartimentali, incarichi di alta professionalità), che sono da anni ferme, poiché non vi è la possibilità economica di sostenere queste operazioni” ha spiegato il leghista.

“Come se non bastasse, mettendo a confronto il salario dei medici dell’ospedale di Parma con quello riconosciuto al personale medico di altre aziende del territorio e fuori dalla nostra provincia e con le annualità precedenti ci rendiamo conto che il salario dei medici del Maggiore ha subìto una progressiva riduzione, fino ad un taglio netto di oltre due terzi” ha proseguito.

“Il forte scontento e il clima di frustrazione rendono poco attrattivo il Maggiore, con concorsi che vanno deserti e continue fughe di medici verso altre aziende o strutture private. L’impoverimento delle competenze non può essere colmato solo con l’assunzione di specializzandi, perché abbiamo bisogno anche di professionalità costruite in anni di esperienza” ha denunciato Occhi, che ha concluso: “La Regione versa in una grave situazione di deficit economico e questo è, in parte, dovuto anche agli onerosi investimenti fatti nel corso della pandemia, durante la quale i medici e tutto il resto del personale dell’Ospedale di Parma venivano dipinti come “angeli”. Ma quel periodo, in cui il personale è stato spremuto sia in termini emotivi che fisici, è finito nel dimenticatoio. E occorre fare qualcosa per evitare che i nostri brillanti professionisti abbandonino i nosocomi del territorio”.

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