La Procura della Repubblica di Parma, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai militari della Stazione Carabinieri di S. Secondo Parmense in collaborazione con personale dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Fidenza, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale una misura cautelare a carico di quattro persone (AKREMI Salem classe 2005, AKREMI Bessem classe 2007, BEJAOUI Oussama classe 1999 e HAJ ABID Nadr, classe 2001), gravemente indiziate a vario titolo ed in concorso tra loro dei delitti di rapina aggravata dall’uso di oggetti atti ad offendere e lesioni personali volontarie.
Un’indagine serrata, ricca di riscontri tecnici e investigativi, che ha consentito ai Carabinieri, coordinati dalla Procura, di risolvere in tempi rapidi due eventi criminosi che avevano destato allarme sociale, assicurando così alla Giustizia quelli che, al momento, si ritengono i presunti autori di due distinte rapine, compiute nei mesi di maggio e giugno, ai danni di un diciottenne e di un trentenne residenti in provincia.
L’attività d’indagine ha avuto inizio a seguito alla prima rapina, avvenuta in data 23 maggio 2025 a San Secondo Parmense, in danno di un giovane diciottenne del posto.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, confermata dal G.I.P. del Tribunale di Parma, è emerso quanto segue.
Verso le ore 18.30 del 23 maggio, su segnalazione della Centrale Operativa veniva inviata a San Secondo Parmense, una pattuglia dei Carabinieri di Sissa Trecasali in quanto il richiedente riferiva di essere stato aggredito e derubato da 4 ragazzi.
La vittima, in sede di denuncia, riferiva che mentre si stava recando al tabaccaio, era stato avvicinato da quattro ragazzi stranieri, che in un primo momento si erano limitati a chiedergli la classica sigaretta. Immediatamente dopo, gli avrebbero chiesto 5 euro per comprare un pacchetto di sigarette ed infine lo avrebbero circondato, impedendogli di muoversi e, dopo avergli frugato nelle tasche, gli avrebbero preso il portafoglio contenente la somma di 45,00 euro.
Il tutto esercitando nei confronti della vittima minacce e pressioni intimidatorie che hanno annullato in tutto o in parte la sua volontà. Prima di andarsene uno dei ragazzi lo avrebbe intimorito dicendogli “guarda bene la mia faccia”.
Il secondo e ancor più grave episodio si è verificato il 10 giugno 2025. La vittima, un trentenne del posto, ha denunciato ai Carabinieri della Stazione di San Secondo di esser stato aggredito fisicamente, nonché successivamente rapinato della sua catenina in argento da tre ragazzi stranieri.
In sede di denuncia, la persona offesa ha raccontato che, verso le 22 circa del 10 giugno, mentre si trovava in compagnia della sua ragazza, all’esterno di una pizzeria, aveva notato tre ragazzi stranieri attorno alla macchina della sua ragazza e, in particolare, uno di questi era seduto comodamente sul cofano.
Alle prime tiepide rimostranze del giovane, i tre lo avrebbero aggredito violentemente con ripetuti pugni al volto. A questo punto, uno dei tre aggressori avrebbe estratto un coltello dalla tasca, cercando di colpire la vittima designata con un fendente, che non andava a segno solo grazie alla prontezza di riflessi della vittima.
Solo grazie all’intervento di alcune persone presenti i tre interrompevano l’aggressione. La persona offesa, frastornata e sanguinante, accompagnato dalla sua ragazza, si dirigeva a casa, dove si accorgeva che i tre si erano impossessati della catenina in argento con un crocifisso che portava al collo.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, hanno permesso di raccogliere un solido quadro indiziario a carico degli indagati. Le vittime, ed i testimoni, hanno fornito dichiarazioni concordanti, dettagliate e precise.
Per entrambi gli episodi le versioni delle vittime sono state riscontrate da plurimi elementi, tra cui le immagini del sistema di videosorveglianza installato all’esterno di una attività commerciale, che nel caso dell’evento del 10 giugno restituiscono immagini nitide dell’intera dinamica e delle persone coinvolte.
Secondo il G.I.P., che ha valutato i riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, gli indagati sono fortemente indiziati di essere gli autori in concorso delle due rapine in argomento e, visto il concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte della stessa specie e le specifiche circostanze e modalità dei fatti commessi nonché della personalità degli stessi, ha emesso la misura cautelare a carico di tutti e quattro gli indagati.
I Carabinieri di S. Secondo, coadiuvati dai militari dell’Aliquota Operativa di Fidenza, con il dispiegamento di un articolato dispositivo composto da uomini e mezzi in uniforme ed in abiti civili, hanno rintracciato all’interno delle rispettive abitazioni in provincia di Parma e di Reggio Emilia i quattro presunti responsabili, che sono stati così associati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
È doveroso rilevare che gli odierni destinatari della misura cautelare sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.
Il Procuratore Della Repubblica dott. Alfonso D’Avino