Il Comune di Parma conferma il proprio impegno a favore degli anziani non autosufficienti, consolidando un modello di intervento integrato tra sociale e sanitario. Una rete che unisce Comune, Azienda Usl, Azienda Ospedaliero-Universitaria, terzo settore, cooperazione sociale e volontariato per garantire percorsi di assistenza continui e personalizzati.
Nel 2024 il servizio sociale ha affiancato oltre 3.400 famiglie, con progetti di assistenza domiciliare, centri diurni, assegni di cura e 85 accoglienze temporanee di sollievo per caregiver. Le risorse complessive destinate al sistema superano i 26 milioni di euro, di cui quasi 20 milioni provenienti dal fondo per la non autosufficienza.
Nel triennio 2025–2027 sono previsti ulteriori 770 mila euro per aumentare i posti nelle Case residenza per anziani (Cra).
La filosofia dei servizi per la non autosufficienza si fonda sulla centralità della persona e sulla tutela della domiciliarità. Nel 2024 la rete abitativa e le Cra hanno accolto complessivamente oltre 960 persone, con un tasso di occupazione del 99%, a testimonianza della qualità e della capillarità dell’offerta.
Entro i primi mesi del 2026 sarà inaugurata la nuova Cra gestita da Asp nel parco di Villa Parma, con circa 70 posti letto e un centro diurno da 20. In costruzione anche la nuova struttura di via Spezia, sempre con 70 posti, mentre ad Alberi di Vigatto è previsto un ampliamento da 40 posti. Previsti inoltre interventi di riqualificazione alle strutture Nuove Tamerici e Ines Ubaldi.
Grazie ai fondi del Pnrr sono in corso progetti innovativi come la Romanini Senior House, dedicata agli anziani dimessi dalle Cra, e il monitoraggio a distanza di 80 persone grazie a sensori e dispositivi collegati a equipe multiprofessionali.
Il progetto di dimissione ospedaliera assistita ha già seguito 282 casi, garantendo oltre 9.600 ore di assistenza gratuita alle famiglie.
«Nel 2024 abbiamo sostenuto più di 3.400 famiglie con percorsi personalizzati – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Ettore Brianti – con l’obiettivo di garantire la permanenza al domicilio il più a lungo possibile e di sostenere le famiglie che si fanno carico di questa assistenza. La strada intrapresa è quella di un intervento sociale e sanitario fortemente integrato, capace di rispondere tempestivamente e in modo personalizzato ai bisogni crescenti della popolazione anziana non autosufficiente. È un progetto che trova la sua forza nella collaborazione tra Comune, Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria e che consente un percorso assistenziale continuo e coordinato. Puntiamo su un modello integrato e innovativo che mette al centro la persona e la domiciliarità, costruendo una rete sempre più flessibile e inclusiva, dove nessuno rimane solo. Entro il 2026 molti progetti giungeranno a compimento, restituendo spazi nuovi e funzionali per la cura della persona, con strutture all’avanguardia».



