Iren chiude i primi nove mesi del 2025 con risultati in crescita, confermando la solidità del proprio modello industriale. Il gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a 4,84 miliardi di euro, in aumento del 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie al contributo di tutte le linee di business e al consolidamento di Egea Holding.
Il margine operativo lordo (Ebitda) segna un +8,7%, attestandosi a 1,003 miliardi di euro, mentre l’utile netto attribuibile agli azionisti cresce del 12,2% a 219 milioni. L’indebitamento finanziario netto raggiunge i 4,29 miliardi, in aumento del 5% rispetto a fine 2024, principalmente per l’espansione stagionale del capitale circolante e gli investimenti finanziari.
Il gruppo ha investito complessivamente 1,124 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno, di cui 613 milioni in investimenti tecnici destinati principalmente all’ammodernamento delle reti elettriche e idriche, allo sviluppo della raccolta e trattamento dei rifiuti e alla crescita della rete di teleriscaldamento. Gli investimenti finanziari, pari a 511 milioni, includono l’acquisizione della quota di minoranza di Iren Acqua e il consolidamento di Egea Holding.
“La crescita dei risultati conferma l’efficacia della strategia del gruppo – ha dichiarato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren – e la capacità di generare valore in modo sostenibile. Confermiamo la guidance per fine anno con un Ebitda atteso di 1,35 miliardi e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni.”
Il gruppo ha inoltre registrato progressi significativi sui temi della sostenibilità: il 68% degli investimenti è allineato alla Tassonomia europea e l’intensità carbonica si attesta a 320 gCO2/kWh, in lieve calo rispetto al 2024. La raccolta differenziata è arrivata al 70% grazie all’estensione delle best practice in tutti i territori serviti.


