”La situazione della sicurezza a Parma è estremamente critica, lo avvertono tutti, anche coloro che sanno di mentire nel momento stesso in cui affermano che l’insicurezza dei parmigiani è solo una questione di percezione. Occorrono quindi misure forti di controllo, preventive e repressive al contempo, che affrontino il problema alla radice. Dobbiamo avere il coraggio di dire che, se siamo arrivati a questo punto, è soprattutto a causa delle fallimentari politiche di accoglienza attuate irresponsabilmente in questi ultimi dieci anni.
Almeno lo si ammettesse. Meno agenti in ufficio, più controlli sul territorio con presidi fissi; utilizzo di unità cinofile antidroga; perquisizioni personali per rinvenire armi, in particolare quelle bianche, che appaiono quasi d’ordinanza – insieme alla classica birra – in certe pericolose conventicole che hanno poca confidenza con la lingua italiana; provvedimenti di espulsione e di daspo urbani per coloro che, stranieri, non rispettano né leggi, né le più elementari regole del semplice vivere quotidiano; controlli nelle abitazioni, poiché è notorio che in tanti, in troppi immobili della città, il numero degli occupanti è esorbitante rispetto a quello consentito dalla legge.
Ancora, le torme di sbandati che affollano la schiera di coloro non rendono più tranquilla la città e le sua periferia, vanno identificati e rimandati da dove sono venuti. Chiedere un ritorno all’ordine e alla sicurezza nella libertà, non è un discorso che ha una connotazione politica: appartiene semplicemente al buonsenso.”
Così il Sen. Enrico Aimi, Commissario Provinciale di Parma e Coordinatore Regionale di Forza Italia.


