Torna l’apprezzata rassegna concertistica “Incontri Musicali Farnesiani”, promossa dall’Associazione Belcanto Chorus e organizzata da sempre grazie al sostegno fondamentale di Fondazione Monteparma, che promuove la riscoperta e la rivisitazione di musiche sia storicamente legate alla Corte Ducale di Parma, sia annoverate tra i grandi capolavori dell’epoca barocca e settecentesca.
La manifestazione, giunta alla 25° edizione, da sempre animata dalla direzione artistica di Paolo Manfrin, ha saputo qualificarsi nel tempo con un percorso artistico ricco di suggestioni e divagazioni stilistiche e temporali, nel tentativo intrigante di coinvolgere l’affezionato e numeroso pubblico che sempre più fedelmente segue anno dopo anno la rassegna.
Con il titolo “Ri-creazioni”, il programma di quest’anno sarà dedicato all’approfondimento delle prassi della trascrizione e dell’arrangiamento, intese come “adattamento di una composizione per strumenti diversi da quelli per cui è stata originariamente scritta, realizzata in modo che la sostanza del brano originale rimanga invariata”.
Due sono gli appuntamenti in programma.
Domenica 23 novembre alle 11 all’Ape Parma Museo (via Farini, 32/a) il Trio Harmonia, formazione composta da Massimo Gatti al violino, Paolo Manfrin al violoncello e Ilaria Costantino al pianoforte, proporrà musiche di Franz Joseph Haydn e Niels Gade, i “Cinque pezzi per due violini e pianoforte” che il compositore turkmeno Levon Atovmyan elaborò nel 1970 e anche la colonna sonora del film sovietico “Ovod/Il Tafano” di Dmitrij Shostakovich, brani ulteriormente arrangiati per violino, violoncello e pianoforte. In poco più di un’ora di buona musica, il pubblico verrà trasportato in un viaggio suggestivo e insolito nella storia di un genere molto amato.
Venerdì 19 dicembre alle 21 alla Casa della Musica si esibirà il Quintetto d’Archi della Camerata Ducale di Parma, formato Ruggero Marchesi e Maria Cristina Bonati ai violini, Giorgio Donelli alla viola, Paolo Manfrin al violoncello, Tommaso Baldi Cantù al contrabbasso e Palmiro Simonini al pianoforte. Il concerto, intitolato “Musiche diversamente originali”, sarà interamente dedicato a brani trascritti o arrangiati per Quintetto d’Archi: dalle “Danze popolari rumene” di Bela Bartok, originalmente per pianoforte e successivamente trascritte per piccola orchestra dall’autore, a brani pianistici del compositore parmigiano Valentino Straser, per giungere all’esecuzione del celebre arrangiamento/trascrizione operato da Vinzenz Lachner alla fine del XIX° secolo del Concerto per Pianoforte e Orchestra op. 73 “Imperatore” di Ludwig van Beethoven.
Come spiega Paolo Manfrin nel programma di sala, la grande quantità di indicazioni aggiunte da Lachner — come forti e piani, sforzati, accenti, staccati e simili — rivela una certa ansia interpretativa, quasi didascalica, ossia un bisogno di spiegare e guidare l’esecuzione in modo fortemente esplicito. Tale atteggiamento è tipico dell’epoca romantica, quando non ci si preoccupava troppo di rispettare la “sacralità” del testo originale, ma anzi si sentiva il desiderio di arricchirlo con dettagli che esprimessero sia il gusto della società sia la visione personale dell’interprete o dell’arrangiatore. Nel caso di Lachner, questo intervento può essere letto anche come un modo per comunicare la propria risposta personale alla domanda — molto diffusa all’epoca — su quale fosse la vera percezione della figura di Beethoven: un uomo reale ormai trasfigurato nel mito. L’esibizione intende essere un fedele esempio della capillare diffusione, con finalità didattica e divulgativa, dei grandi capolavori musicali nella società tedesca della belle-époque.
Per assistere al concerto all’APE Parma Museo, a ingresso gratuito, è obbligatoria la prenotazione effettuabile al tel.0521 2034 (da martedì a domenica, dalle 10.30 alle 17.30) o via e-mail info@apeparmamuseo.it, mentre per quello ospitato alla Casa della Musica l’ingresso sarà libero fino al raggiungimento della capienza massima della Sala.
Tra i sostenitori della manifestazione Tuttolibri, Tamagni Pianoforti, Casa Musicale Varese e Associazione Culturale Camerata Ducale di Parma.


