Bonetti (Pd): “Sulla mobilità sostenibile il Comune procede su binari paralleli”

SMA MODENA

Sul tema della mobilità sostenibile l’attuale amministrazione sembra procedere su binari paralleli, forse per un problema di coordinamento, forse per un problema di visioni e stimoli differenti sul futuro della città.

Da una parte l’annuncio delle aree verdi e blu fatto dall’assessora Benassi, che prevede entro il 2022 la riduzione del traffico veicolare più inquinante all’interno dell’area cittadina, dall’altra le posizioni fumose sul futuro dell’aeroporto locale e in particolare sui voli cargo, che comporterebbero la creazione di un polo logistico a pochi minuti dal centro cittadino e un evidente aggravio in termini di traffico commerciale.

Da una parte si dichiara la progressiva chiusura del centro storico ai mezzi non ibridi o elettrici e dall’altra si continua a consentire l’esposizione – modello autosalone – di automobili in piazza Garibaldi.

Da una parte si istituiscono nuove e discusse piste ciclabili in aree in cui esistono alternative per la circolazione dolce in sicurezza e dall’altra si lasciano quartieri sguarniti rispetto ai collegamenti e piste ciclabili già esistenti in condizioni non ottimali per la fruizione se non pericolose.

Intanto si continua a discutere di una nuova fermata dell’alta velocità a Baganzola (da raggiungere, ancora una volta, con mezzi privati, come avviene per la fermata Mediopadana e per la quale consumare, ancora una volta, suolo), che potrà eventualmente rispondere alle esigenze di collegamento dei parmigiani fra diversi anni e non si insiste, nei luoghi deputati, per il passaggio di treni, da subito, sull’interconnessione, garantendo quel collegamento veloce già in essere su Milano anche sulla tratta diretta a Bologna.

E infine non si investe, davvero e in modo importante, su una mobilità pubblica che possa rispondere a pieno alle esigenze di tutti i cittadini, anche quelli che vivono nelle frazioni.

L’atteggiamento dubitativo tenuto di recente dall’assessora Benassi in Consiglio comunale rispetto alla richiesta di chiarezza nella presentazione dei dati sui fattori inquinanti espressa dalla petizione popolare sulla qualità dell’aria lascia perplessi. Per i cittadini sarebbe fondamentale capire quali sono gli elementi che arrecano maggior carico inquinante in città, anche e soprattutto per modificare comportamenti che vanno al di là della scelta del mezzo privato o meno per il trasporto. Riscaldamento, scelta in termini di acquisti e consumi (e relativa produzione e spostamento merci), sono solo alcuni degli esempi possibili.

Occorre, come spesso ribadito proprio in sede consiliare dai gruppi di opposizione, un atteggiamento di collaborazione e co-responsabilità fra cittadini e amministrazione sul tema: non basta imporre divieti, occorre dare alternative.

Esiste poi un tema di carattere sociale, che riguarda, soprattutto in un momento di crisi economica come questo, coloro che non possono permettersi un cambio di mezzo di trasporto e ne hanno comunque necessità, almeno per gli spostamenti essenziali. Che fare? In Piemonte è stata avviata una sperimentazione, che mira a tracciare e ridurre il traffico dei mezzi più inquinanti. Una scelta che consente comunque a chi usa poco e in modo essenziale l’auto di poter continuare a disporne anche in caso di difficoltà economiche, privilegiando una transizione non interamente a carico dei cittadini più svantaggiati.

La transizione ecologica è un tema fondamentale infatti, ma occorre sempre tenere a mente il fattore umano, anche per arrivare a una maggiore – e migliore – adesione ai provvedimenti posti in essere.

Caterina Bonetti Consigliera comunale