
Passione, tradizione e profumo di bosco. A Borgo Val di Taro, cuore verde dell’Appennino parmense, tutto è pronto per la 50ª edizione della Fiera del Fungo di Borgotaro IGP, una delle manifestazioni più amate del panorama enogastronomico nazionale. Anche quest’anno, per due fine settimana consecutivi – 20, 21, 27 e 28 settembre 2025 – il borgo si trasformerà in una grande festa a cielo aperto, dove il gusto incontra la cultura e la tradizione si rinnova.
Un prodotto unico in Europa
Il fungo porcino di Borgotaro è l’unico micete in Europa ad aver ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta ed è l’unico ortofrutticolo al mondo a non poter essere coltivato. Cresce spontaneamente nei boschi dell’Alta Valtaro, lungo la dorsale appenninica nei Comuni di Albareto, Bedonia, Berceto, Borgo Val di Taro, Compiano e Tornolo (Parma) e in quelli di Zeri e Pontremoli (Massa-Carrara).
Il Fungo di Borgotaro IGP comprende tutte e quattro le specie di porcino (Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus) ed è considerato superiore per le sue qualità organolettiche: carne soda e bianca, sapore dolce, delicato e aromatico con un ricordo di nocciola, colore vivace e peso specifico elevato.
La sua fama non è solo gastronomica, ma anche legata alla passione di migliaia di cercatori che, tra settembre e ottobre, raggiungono questi boschi da ogni parte d’Italia. Un tempo, la ricchezza principale dell’Appennino non era il legname, pur apprezzato e ricercato, ma i preziosi prodotti del sottobosco, con il porcino a primeggiare.
Dalle radici storiche alla tutela internazionale
I funghi porcini di Borgotaro sono conosciuti in tutto il mondo sin dalla fine dell’Ottocento, quando molti montanari della Valtaro, emigrando in America e in Inghilterra, portarono con sé la memoria e il gusto di questo prodotto, facendolo conoscere all’estero.
Il marchio IGP, invece, è storia recente: riconosciuto dal Ministero nel 1993 e dalla CEE nel 1996, è il frutto dell’impegno del Consorzio Comunalie Parmensi, che ha promosso un utilizzo razionale della risorsa fungo e avviato le procedure di riconoscimento. Nel 1995 nasce anche il Consorzio di Tutela del Fungo di Borgotaro IGP, con il compito di garantire, valorizzare e promuovere il prodotto attraverso un rigoroso disciplinare di produzione.
Cinquant’anni di Fiera: dalle origini a oggi
La manifestazione affonda le sue radici nel 1976, quando la Società di Mutuo Soccorso Imbriani organizzò la prima Sagra del Fungo nei Giardini IV Novembre, celebrando una risorsa preziosa per l’economia familiare e il legame profondo tra comunità e territorio. Già negli anni Cinquanta e Sessanta, il porcino animava le piazze del paese con mercati spontanei, trasformandosi in simbolo identitario dell’autunno valtarese.
Nel 2000, grazie all’impulso dell’Amministrazione Comunale guidata da Pier Luigi Ferrari, la Sagra diventa Fiera del Fungo, cresciuta in sinergia con l’Imbriani e con il Consorzio del Fungo di Borgotaro IGP. Nel 2003 il Consiglio Comunale istituisce il Comitato per la Fiera del Fungo, dando forma e struttura all’organizzazione. Inizialmente prevista in un solo giorno, la manifestazione si amplia a tre giornate, fino al 2009 quando, su proposta del sindaco Salvatorangelo Oppo, viene estesa a due interi weekend di settembre: formula che resiste e si rinnova ancora oggi.
Profumi di bosco, sapori d’autore
Il protagonista indiscusso è, naturalmente, il fungo porcino: pregiato, profumato, certificato IGP, valorizzato in ogni angolo del centro storico con piatti tipici, degustazioni, show cooking, street food e stand gastronomici. I visitatori potranno gustarlo in mille varianti e scoprire i segreti che rendono questo prodotto unico in Italia e in Europa.
Esperienze, arte e territorio
Tra le novità più apprezzate di questa edizione figura il progetto “Tour Day” con Emilia Welcome e Castelli del Ducato, che unisce visite guidate a castelli, pievi e panorami mozzafiato con degustazioni e laboratori narrativi legati alla cultura del fungo, offrendo l’occasione di vivere il territorio come viaggiatori consapevoli.
Il contributo di Mario Previ: arte, memoria e identità
In occasione della 50ª edizione, la Fiera ospita un progetto speciale che intreccia arte e territorio. Il pittore borghigiano Mario Previ ha donato un’opera realizzata nel 2024 per la cartolina celebrativa ufficiale dell’evento. Domenica 21 settembre, dalle ore 10.30 alle 17.30, Poste Italiane sarà presente per apporre un annullo postale commemorativo sulle cartoline, proposte in due formati numerati e autografati dall’artista: un ricordo unico per collezionisti e visitatori.
Una comunità in festa
La Fiera del Fungo è il riflesso di una comunità coesa, accogliente e operosa. Ogni edizione è il risultato dell’impegno di volontari, associazioni, operatori, studenti, artigiani e ristoratori che, insieme, trasformano un piccolo paese in un punto di riferimento del turismo enogastronomico italiano.