
“Alice ed Edoardo (nomi di fantasia) sono cresciuti da due mamme. Mattia e Nina ( sempre nomi di fantasia) sono cresciuti da una mamma e da un papà. Essendo italiani , seppur europei, Alice ed Edoardo non hanno gli stessi diritti di Mattia e Nina.”
Inizia così il post della consigliera comunale di Effetto Parma Nadia Buetto.
“Federico Pizzarotti Sindaco di Parma che fortunatamente spesso si è contraddistinto per governare con buonsenso e non per consenso, firma degli atti affinché Alice ed Edoardo vengano riconosciuti figli di entrambe le mamme che li stanno crescendo. Parma città dei diritti è orgogliosa perché Alice , Edoardo, Mattia e Nina sono bambini uguali, tutti con gli stessi diritti.
Essendo però le battaglie per i diritti e la civiltà molto lunghe e faticose, vuoi perché chi le conduce è in solitudine, vuoi perché la politica professa molto bene ma razzola malissimo, il Tribunale di Parma annulla gli atti firmati dal Sindaco solo e coraggioso (quello che vuole i bambini di Parma tutti uguali) ed ordina all’Ufficiale di Stato Civile di procedere con la cancellazione dell’atto e stabilisce che la mamma che non ha partorito Alice ed Edoardo, che però li sta crescendo e curando, non può riconoscerli, cioè non può essere genitore.
Ovviamente una certa parte della città , sempre la stessa , quella che teme di perdere diritti propri ( acquisiti per fortuna e non per meriti) se gli stessi vengono riconosciuti ad altri, è felicissima ed esulta perché Alice ed Edoardo saranno sempre bambini con meno diritti degli altri, esposti a mille difficoltà nel quotidiano e a gravi rischi in caso di lutti famigliari o separazioni.
Loro festeggiano e fin qui nessuna sorpresa.
In città c’è un’altra parte politica , quella che predica bene e razzola male , anzi malissimo.
C’è ma non si vede e gioca con i diritti delle persone.
È spavalda nelle questioni di lana caprina ( vedi la cena dei mille, la buca davanti a casa, il lampione spento o l’albero potato come non piace a loro) , poi è intimorita e si nasconde quando si tratta di battersi per i diritti dei bambini di famiglie omogenitoriali, è spaventata e tace.
Tace anche quando non si annullano i decreti sicurezza tanto contestati, tace quando vengono ridotti i posti SPRAR a Parma, tace quando non si affronta la decisione finale sul fine vita e così via.
Di fronte alle battaglie per i diritti loro si nascondono, fanno finta di non esserci.
D’altronde come non capirli?
Probabilmente anche io mi vergognerei se fossi esponente in Consiglio Comunale del partito che in Senato e alla Camera approva i rifinanziamenti a favore della guardia costiera libica.
PD se ci sei batti un colpo!”